Ultimatum del presidente israeliano, mentre si intensifica l'offensiva aerea dell'aviazione. Almeno 52 i palestinesi morti, 450 i feriti. A Tel Aviv il sistema Iron Dome intercetta diversi missili. Abu Mazen: "Fermare massacro". VIDEO
Decine di vittime nella Striscia di Gaza e centinaia di missili lanciati verso Israele. Prosegue l'escalation di violenza in Medio Oriente, con lo Stato ebraico che continua i raid in risposta al lancio di razzi e promette di rafforzare ancora l'offensiva contro Hamas. Netanyahu avverte: “L'operazione sarà estesa”. Abu Mazen: "Fermare questo massacro". E il presidente israeliano Shimon Peres avverte: "L'offensiva di terra potrebbe esserci molto presto. Ma se i razzi da Gaza si fermeranno stanotte, non ci sarà alcuna offensiva di terra".
160 raid su Gaza nella notte - Secondo l'esercito israeliano, dall'inizio dell'operazione 'Margine protettivo', lunedì notte, sono stati lanciati 225 missili verso Israele (40 dei quali intercettati dal sistema anti missili Iron Dome) mentre solo la notte scorsa l'aviazione israeliana ha effettuato 160 raid su Gaza su un totale di 430 attacchi aerei. "Abbiamo ucciso terroristi di differenti ranghi - ha detto il ministro della difesa israeliano Moshé Yaalon citato dai media - e questa operazione continuerà e sarà intensificata. Da parte nostra non sarà una battaglia di breve durata".
Almeno 52 i palestinesi uccisi - Sale intanto il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza, a quota 35 secondo Ashraf al-Qidra, responsabile dei servizi medici. Secondo le fonti locali, tra le vittime vi sarebbero anche diverse donne e bambini. I feriti invece sarebbero 450.
Hamas: "Tutti gli israeliani sono obiettivi" - Da parte sua, l'ala militare di Hamas ha annunciato che d'ora in poi tutti gli israeliani vengono considerati obiettivi. Un avvertimento accolto da Benjamin Netanyahu. “L'operazione sarà estesa e proseguirà fino a quando gli spari verso le nostre città non cesseranno del tutto e la calma ritornerà”, ha detto il premier israeliano dopo una consultazione con i responsabili militari a Beer Sheva, nel Neghev. Israele, inoltre, ha avvertito Hamas che potrebbe lanciare un'operazione di terra per fermare il lancio di razzi e ha autorizzato il richiamo di 40mila riservisti. Il leader palestinese Abu Mazen, alla riunione straordinaria dell'Opl, ha detto: "Dobbiamo fermare questo massacro, è un genocidio".
Missili su Tel Aviv - I missili lanciati da Gaza sono stati indirizzati finora in 20 differenti località di Israele, compresa la zona centrale del Paese. Le sirene sono risuonate a Tel Aviv (dove 5 razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome), Modin, Rishon Letzion, Ashdod, Ashkelon, Rehovot, ma anche nel Sud del paese. Due missili sparati da Gaza sono caduti inoltre in un'area aperta a nord di Cesarea, ad oltre 130 chilometri dalla Striscia. Un israeliano è rimasto ferito mentre correva ai ripari.
La polizia ha invitato i cittadini a essere sempre vicini ai rifugi e anche il Consolato generale italiano a Gerusalemme ha invitato gli italiani - tramite sms - a evitare ogni spostamento e stare vicino ai rifugi.
Abu Mazen chiede aiuto all'Egitto - Il presidente palestinese Abu Mazen - citato dai media di Ramallah - in un discorso tv ha detto di aver sentito le "fazioni e i leader di Hamas a Gaza. Tutti hanno riferito di essere per la continuazione della tregua e contro l'escalation". Secondo la stessa fonte, Abu Mazen ha avuto un colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sissi al quale ha chiesto di intervenire nella crisi con Gaza.
160 raid su Gaza nella notte - Secondo l'esercito israeliano, dall'inizio dell'operazione 'Margine protettivo', lunedì notte, sono stati lanciati 225 missili verso Israele (40 dei quali intercettati dal sistema anti missili Iron Dome) mentre solo la notte scorsa l'aviazione israeliana ha effettuato 160 raid su Gaza su un totale di 430 attacchi aerei. "Abbiamo ucciso terroristi di differenti ranghi - ha detto il ministro della difesa israeliano Moshé Yaalon citato dai media - e questa operazione continuerà e sarà intensificata. Da parte nostra non sarà una battaglia di breve durata".
Almeno 52 i palestinesi uccisi - Sale intanto il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza, a quota 35 secondo Ashraf al-Qidra, responsabile dei servizi medici. Secondo le fonti locali, tra le vittime vi sarebbero anche diverse donne e bambini. I feriti invece sarebbero 450.
Hamas: "Tutti gli israeliani sono obiettivi" - Da parte sua, l'ala militare di Hamas ha annunciato che d'ora in poi tutti gli israeliani vengono considerati obiettivi. Un avvertimento accolto da Benjamin Netanyahu. “L'operazione sarà estesa e proseguirà fino a quando gli spari verso le nostre città non cesseranno del tutto e la calma ritornerà”, ha detto il premier israeliano dopo una consultazione con i responsabili militari a Beer Sheva, nel Neghev. Israele, inoltre, ha avvertito Hamas che potrebbe lanciare un'operazione di terra per fermare il lancio di razzi e ha autorizzato il richiamo di 40mila riservisti. Il leader palestinese Abu Mazen, alla riunione straordinaria dell'Opl, ha detto: "Dobbiamo fermare questo massacro, è un genocidio".
Missili su Tel Aviv - I missili lanciati da Gaza sono stati indirizzati finora in 20 differenti località di Israele, compresa la zona centrale del Paese. Le sirene sono risuonate a Tel Aviv (dove 5 razzi sono stati intercettati dal sistema di difesa Iron Dome), Modin, Rishon Letzion, Ashdod, Ashkelon, Rehovot, ma anche nel Sud del paese. Due missili sparati da Gaza sono caduti inoltre in un'area aperta a nord di Cesarea, ad oltre 130 chilometri dalla Striscia. Un israeliano è rimasto ferito mentre correva ai ripari.
La polizia ha invitato i cittadini a essere sempre vicini ai rifugi e anche il Consolato generale italiano a Gerusalemme ha invitato gli italiani - tramite sms - a evitare ogni spostamento e stare vicino ai rifugi.
Abu Mazen chiede aiuto all'Egitto - Il presidente palestinese Abu Mazen - citato dai media di Ramallah - in un discorso tv ha detto di aver sentito le "fazioni e i leader di Hamas a Gaza. Tutti hanno riferito di essere per la continuazione della tregua e contro l'escalation". Secondo la stessa fonte, Abu Mazen ha avuto un colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sissi al quale ha chiesto di intervenire nella crisi con Gaza.