Israele, fermati presunti assassini del 16enne bruciato vivo

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Sei ebrei sarebbero stati arrestati per la morte di Mohammad Abu Khdeir, il ragazzo palestinese rapito a Gerusalemme est e bruciato vivo. Movente “nazionalistico”, dice la polizia. E la tensione cresce in diverse città

I presunti responsabili della morte di Mohammad Abu Khdeir, il ragazzo palestinese di Gerusalemme est bruciato vivo, sarebbero sei ebrei già arrestati dai servizi di sicurezza israeliani. E ci sono ''forte indicazioni - ha spiegato il portavoce della polizia - di un caso nazionalistico". Forse una vendetta dopo il rapimento e l'uccisione dei tre ragazzi israeliani, studenti di un seminario rabbinico in un insediamento di coloni vicino a Hebron.

Tensione altissima - La notizia - sui cui dettagli le autorità hanno imposto il riserbo giudiziario - ha accresciuto la tensione già altissima nelle ultime settimane: incidenti, dopo quelli dei giorni scorsi, sono stati segnalati anche in alcune città arabe di Israele. Ma non accenna a diminuire - nonostante da molto si parli di un possibile cessate il fuoco - la pioggia di razzi che cade su Israele da Gaza. Uno scenario complessivo che - secondo alcuni osservatori - potrebbe ulteriormente complicarsi nell'immediato futuro sia per gli sviluppi legati agli arresti sia per la crisi con la Striscia.

Le reazioni politiche - Il premier Benyamin Netanyahu ha detto di ''condannare le invocazioni di 'morte agli arabi' così come quelle di 'morte agli ebrei'. Non faccio distinzioni tra terrorismo e terrorismo''. Da Ramallah il leader palestinese Abu Mazen ha chiesto al segretario dell'Onu Ban Ki Moon di indagare sui ''crimini e le violazioni contro il popolo palestinese'', incluso il rapimento e l'uccisione del ragazzo ''bruciato vivo'' a Gerusalemme est. Abu Mazen ha aggiunto che nelle ultime due settimane ''16 palestinesi, inclusi bambini e donne, sono stati uccisi'' e che gli ''attacchi dei coloni contro i palestinesi sono saliti del 41% dalla prima metà del 2014''. È stato rilasciato su cauzione, intanto, il ragazzino di 15 anni Tariq Abu Khdeir, cugino del ragazzo ucciso, che, secondo un video diffuso dalle ong, sarebbe stato pestato da agenti israeliani.

La polizia ha confermato gli arresti - La svolta nelle indagini sull'omicidio di Mohammad Abu Khdeir è arrivata quando la polizia ha confermato gli arresti dei sospettati ebrei: si è saputo anche che alcuni di loro - in custodia dello Shin Bet - sono stati portati di fronte ad un tribunale per l'estensione dell'arresto. E senza poter incontrare gli avvocati, come prevede la legge per i reati di odio terroristico, per 10 giorni. Un limite che potrebbe arrivare con l'approvazione del tribunale anche a 21 giorni.

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