Ucraina, estesa tregua. Rilasciati 4 osservatori Osce
MondoMentre il presidente Poroshenko annuncia la proroga del cessate il fuoco fino a lunedì per permettere di iniziare nuovi negoziati coi separatisti, il secondo gruppo di inviati è stato liberato. Ma si segnalano nuovi episodi di violenza nell’est del Paese
Sono stati rilasciati altri quattro osservatori dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, sequestrati il 26 maggio scorso dai ribelli separatisti filo-russi a un posto di blocco presso Severodonetsk, nella regione di Lugansk, la più orientale dell'Ucraina. Ad annunciarlo sono state fonti della stessa Osce a Kiev. Nelle ore scorse erano già stati liberati quattro loro colleghi, presi in ostaggio nella vicina regione di Donetsk il 26 maggio.
La notizia del rilascio arriva poche ore dopo che il presidente Petro Poroshenko ha annunciato di aver esteso il cessate il fuoco fino alle 22 di lunedì prossimo (30 giugno ndr.). La decisione di Poroshenko segue la firma da parte del presidente ucraino del patto di associazione e libero scambio, prima tappa dell'avvicinamento dell'Ucraina all'Unione europea. La concessione di Kiev ai separatisti filorussi che occupano l'Ucraina orientale è in linea con la richiesta dei leader europei ai ribelli di restituire i checkpoint alle autorità locali e di liberare gli ostaggi, tra cui gli osservatori dell'Osce, rilasciati appunto nel pomeriggio di sabato.
"Ci aspettiamo progressi nelle prossime ore", aveva spiegato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, "se non vediamo passi in avanti, siamo pronti a prendere misure drastiche", ha minacciato.
Proseguono gli scontri a Est - Nonostante l'estensione della tregua, nell'est dell'Ucraina ci sono stati però nuovi episodi di violenza tra le forze del governo di Kiev ed i separatisti. "A Kramatorsk continuano le azioni militari", ha affermato il leader dei separatisti Miroslav Rudenko, citato dall'agenzia di stampa Interfax. L'estensione della tregua ha, prosegue Rudenko, "come unico obiettivo quello di dare tempo all'esercito per colpire i separatisti".
Da parte loro, invece, le forze governative hanno accusato i separatisti di sparare contro soldati all'aeroporto di Kramatorsk.
Secondo un portavoce delle forze armate ucraine, Oleksii Dmitrashkovski, un militare di Kiev è stato ucciso in uno scontro a fuoco vicino a Krasni Liman, nella zona di Sloviansk, roccaforte dei separatisti. Il comandante del battaglione di volontari "Donbass", Semen Semencenko, parla invece di due morti tra le truppe ucraine.
La notizia del rilascio arriva poche ore dopo che il presidente Petro Poroshenko ha annunciato di aver esteso il cessate il fuoco fino alle 22 di lunedì prossimo (30 giugno ndr.). La decisione di Poroshenko segue la firma da parte del presidente ucraino del patto di associazione e libero scambio, prima tappa dell'avvicinamento dell'Ucraina all'Unione europea. La concessione di Kiev ai separatisti filorussi che occupano l'Ucraina orientale è in linea con la richiesta dei leader europei ai ribelli di restituire i checkpoint alle autorità locali e di liberare gli ostaggi, tra cui gli osservatori dell'Osce, rilasciati appunto nel pomeriggio di sabato.
"Ci aspettiamo progressi nelle prossime ore", aveva spiegato il cancelliere tedesco, Angela Merkel, "se non vediamo passi in avanti, siamo pronti a prendere misure drastiche", ha minacciato.
Proseguono gli scontri a Est - Nonostante l'estensione della tregua, nell'est dell'Ucraina ci sono stati però nuovi episodi di violenza tra le forze del governo di Kiev ed i separatisti. "A Kramatorsk continuano le azioni militari", ha affermato il leader dei separatisti Miroslav Rudenko, citato dall'agenzia di stampa Interfax. L'estensione della tregua ha, prosegue Rudenko, "come unico obiettivo quello di dare tempo all'esercito per colpire i separatisti".
Da parte loro, invece, le forze governative hanno accusato i separatisti di sparare contro soldati all'aeroporto di Kramatorsk.
Secondo un portavoce delle forze armate ucraine, Oleksii Dmitrashkovski, un militare di Kiev è stato ucciso in uno scontro a fuoco vicino a Krasni Liman, nella zona di Sloviansk, roccaforte dei separatisti. Il comandante del battaglione di volontari "Donbass", Semen Semencenko, parla invece di due morti tra le truppe ucraine.