Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea il motore di ricerca pubblica un form per chiedere la rimozione di contenuti superati o irrilevanti. 12mila richieste in un giorno. Il Ceo Larry Page: "Frenerà le start up e aiuterà i governi repressivi"
Poche settimane dopo che la Corte di Giustizia europea ha stabilito il diritto dei cittadini a vedere rimossi dal web le informazioni ritenute superate o irrilevanti, Google ha lanciato un servizio (qui la pagina in italiano) attraverso il quale i cittadini europei potranno chiedere che vengano cancellati i link a risultati di ricerca che si ritengano inopportuni. E' un passo verso la tutela del diritto di essere dimenticati su Internet, come aveva richiesto la recente sentenza. In meno di una giornata, le richieste di rimozione arrivate da tutta Europa sono già 12mila.
Bisogna fornire un documento di identità - Chi è interessato alla cancellazione di qualche dato deve identificarsi, indicare quale link vuole sia rimosso in relazione a quale ricerca e perché; per identificarsi dovranno essere forniti le copie digitali di un documento di identificazione (la carta d'identità o anche la patente). I moduli saranno analizzati individualmente dal personale di Google (e non analizzati da un software). Google non chiarisce però quali saranno i tempi necessario perché i link vengano cancellati né i criteri applicati.
Larry Page: "Si rischia di frenare le start up e aiutare governi repressivi" - Il motore di ricerca accoglie così la richiesta della Corte di Giustizia europea, ma Larry Page, co-fondatore e amministratore delegato dell'azienda di Mountain View non manca di tornare a criticare la sentenza. In un'intervista al Financial Times Page avverte che la decisione dei giudici potrebbe danneggiare le prossime generazioni di start-up e rendere più forti i governo repressivi che vogliono limitare la comunicazione online. "Non credo che vedremmo l'innovazione che abbiamo visto fino ad ora" ha spiegato Page, aggiungendo che questa sentenza potrebbe venire usata da "governi che non sono aperti e progrediti come quelli europei a fare cose cattive".
Bisogna fornire un documento di identità - Chi è interessato alla cancellazione di qualche dato deve identificarsi, indicare quale link vuole sia rimosso in relazione a quale ricerca e perché; per identificarsi dovranno essere forniti le copie digitali di un documento di identificazione (la carta d'identità o anche la patente). I moduli saranno analizzati individualmente dal personale di Google (e non analizzati da un software). Google non chiarisce però quali saranno i tempi necessario perché i link vengano cancellati né i criteri applicati.
Larry Page: "Si rischia di frenare le start up e aiutare governi repressivi" - Il motore di ricerca accoglie così la richiesta della Corte di Giustizia europea, ma Larry Page, co-fondatore e amministratore delegato dell'azienda di Mountain View non manca di tornare a criticare la sentenza. In un'intervista al Financial Times Page avverte che la decisione dei giudici potrebbe danneggiare le prossime generazioni di start-up e rendere più forti i governo repressivi che vogliono limitare la comunicazione online. "Non credo che vedremmo l'innovazione che abbiamo visto fino ad ora" ha spiegato Page, aggiungendo che questa sentenza potrebbe venire usata da "governi che non sono aperti e progrediti come quelli europei a fare cose cattive".