Il referendum sull'indipendenza da Kiev si terrà l'11 maggio. Lo ha riferito uno dei leader dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk. Il capo del Cremlino aveva invitato i separatisti a rinviare la consultazione
Ignorando l'appello pubblico di Vladimir Putin, i leader separatisti dell'est dell'Ucraina hanno votato all'unanimità per tenere il referendum sull'indipendenza da Kiev nelle regioni russofone, in programma l'11 maggio. Il 7 maggio, il quella che è apparsa come un'apertura all'Occidente, il capo del Cremlino aveva chiesto un rinvio del voto per favorire l'avvio di un negoziato con Kiev.
Alla notizia i mercati russi sono crollati, mentre il governo ucraino aveva giocato d'anticipo avvertendo che sarebbe comunque proseguita l'offensiva "antiterrorista" per riprendere il controllo delle regioni di Donetsk e Luhansk. A Slovyansk intanto si combatte intensamente, anche con armi pesanti ed elicotteri e ci sono stati scontri per il controllo della torre della televisione.
Separatisti al voto - Il capo della commissione elettorale dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, annunciando la scelta di andare al voto con l'obiettivo di sancire la secessione dall'Ucraina e l'adesione a Mosca (così come successo in Crimea) ha però sottolineato che non c'è stato nessuno strappo con Putin. L'ipotesi di posticipare la consultazione, si è affrettato a precisare, "arrivava da una persona che davvero ha a cuore gli interessi del sud-est" dell'Ucraina ma, aggiunge, "ci sono milioni di persone che vogliono esprimere il proprio voto" e, "anche se avessimo votato contro, si sarebbe tenuto ugualmente" ha assicurato. "La guerra civile è già cominciata".
Putin assiste a esercitazioni militari - Intanto Putin, dalla sede del ministero della Difesa, ha assistito al lancio di prova di missili militari russi nel corso di esercitazioni che si sono svolte alla vigilia delle celebrazioni per l'anniversario vittoria russa nella Seconda Guerra Mondiale. Nel corso delle esercitazioni, le forze speciali russe hanno anche respinto la simulazione di un attacco nucleare su larga scala con missili intercontinentali. Ma - ha assicurato il capo del Cremlino - era tutto già previsto e annunciato.
Kiev dovrà pagare il gas in anticipo - Sul fronte dei rapporti con Kiev, il ministro russo dell'Energia, Aleksandr Novak, ha annunciato che l'Ucraina dovrà pagare in anticipo il gas russo a partire da giugno a causa dell'ingente debito accumulato nei confronti di Mosca.
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Separatisti al voto - Il capo della commissione elettorale dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, annunciando la scelta di andare al voto con l'obiettivo di sancire la secessione dall'Ucraina e l'adesione a Mosca (così come successo in Crimea) ha però sottolineato che non c'è stato nessuno strappo con Putin. L'ipotesi di posticipare la consultazione, si è affrettato a precisare, "arrivava da una persona che davvero ha a cuore gli interessi del sud-est" dell'Ucraina ma, aggiunge, "ci sono milioni di persone che vogliono esprimere il proprio voto" e, "anche se avessimo votato contro, si sarebbe tenuto ugualmente" ha assicurato. "La guerra civile è già cominciata".
Putin assiste a esercitazioni militari - Intanto Putin, dalla sede del ministero della Difesa, ha assistito al lancio di prova di missili militari russi nel corso di esercitazioni che si sono svolte alla vigilia delle celebrazioni per l'anniversario vittoria russa nella Seconda Guerra Mondiale. Nel corso delle esercitazioni, le forze speciali russe hanno anche respinto la simulazione di un attacco nucleare su larga scala con missili intercontinentali. Ma - ha assicurato il capo del Cremlino - era tutto già previsto e annunciato.
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