Ucraina, Lavrov: "Con Usa le posizioni restano distanti"

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Il ministro degli Esteri russo: "Il nostro Paese non ha e non può avere alcun piano per invadere la regione sudorientale dell'Ucraina, ma ci atterremo a ciò che deciderà il referendum". Il segretario di Stato americano: "E' incostituzionale"

Nulla di fatto sulla crisi ucraina (lo speciale) dopo l'incontro Kerry-Lavrov. A poche ore dal referendum in Crimea, che si svolgerà domenica 16 marzo, le distanze tra Usa e Russia restano molte.
La Russia non ha in programma di invadere l'Ucraina sudorientale, ma il Cremlino rispetterà il risultato del referendum in Crimea, dice il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov.
"Non riconosceremo l'esito del referendum", dichiara poco dopo il segretario di Stato americano, John Kerry perché si tratta di una consultazione "illegale". Kerry ha confermato il "forte sostegno" Usa al nuovo governo ucraino. Con Lavrov, ha detto Kerry, abbiamo avuto un colloquio "sincero" e "diretto" (VIDEO).



Lavrov: "Nessun piano di invasione" - E a confermare la distanza è lo stesso plenipotenziario russo che dice che non c'è ancora una visione comune con l'Occidente sull'Ucraina e che la Russia non ha bisogno di strutture internazionali che aiutino la mediazione con Kiev.
Domenica la Crimea voterà sull'annessione alla Russia. "La Federazione russa non ha e non può avere alcun piano per invadere la regione sudorientale dell'Ucraina", ha aggiunto Lavrov (VIDEO).



L'appello di Ban Ki-Moon - Le parole di Lavrov arrivano dopo quelle del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che si è detto "preoccupato" per le conseguenze del referendum, rinnovando l'appello per rispettare "l'unità, l'integrità territoriale e la sovranità dell'Ucraina".
Ban ha aggiunto di essere in contatto con i leader del mondo per trovare "una soluzione pacifica alla crisi" attraverso un dialogo diretto tra le parti.
"Il referendum sulla secessione della Crimea dall'Ucraina è completamente in linea con il diritto internazionale", gli ha replicato il presidente russo, Vladimir Putin, in una conversazione telefonica.

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