Russia: sì a intervento in Ucraina. Kiev: "Così sarà guerra"

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Mosca autorizza l'invio di truppe per "stabilizzare la regione". Il governo ucraino chiede protezione a Ue, Stati Uniti e Nato. Putin a Obama: "Proteggeremo i nostri interessi". L'Unione europea: "Decisione inaccettabile". AGGIORNAMENTI - DIRETTA

La Russia di Vladimir Putin è pronta a invadere l'Ucraina. E in parte l'ha già fatto. Migliaia di militari russi - da 6mila a 28mila - sarebbero già in Crimea, penisola russofona che fa parte dell'Ucraina ma in cui da alcuni giorni soffiano impetuosi venti di secessione e dove Kiev sembra non avere più alcun potere.
Il Senato russo - su richiesta di Putin - ha approvato all'unanimità l'invio di truppe. E anche se il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha precisato che il presidente non ha ancora preso una decisione definitiva, il governo ucraino ha messo l'esercito in stato di allerta e ha avvertito che se la Russia desse corso alla minaccia sarebbe "la guerra".

L'Ucraina chiede protezione a Usa, Europa e Nato - Non solo, nella serata di sabato 1 marzo il ministro degli Esteri Andrei Deshizia ha chiesto a Ue, Usa e Nato di valutare tutti le possibili opzioni per proteggere la sua integrità territoriale. Ma non è solo la Crimea a ribollire. Anche nelle altre regioni sud-orientali dell'Ucraina - anch'esse culturalmente e linguisticamente vicine alla Russia - la tensione sta salendo vertiginosamente e i palazzi dell'amministrazione regionale di Kharkiv e Donetsk sono già caduti in mano agli insorti filorussi, non senza violenze.

Riunito il Consiglio di sicurezza dell'Onu - La situazione è incandescente e il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si è riunito di nuovo per cercare di correre ai ripari. Il nuovo governo di Kiev ha denunciato che in Crimea ci sono già 6.000 soldati russi e 30 blindati, che hanno già preso posizione in punti strategici della penisola, mentre un gruppo di giornalisti investigativi parla addirittura di 28.000 militari di Mosca, quasi cinque volte quanto stimato dalle nuove autorità ucraine.

Allerta della comunità internazionale - Il possibile ricorso alla forza da parte del Cremlino e lo spettro di un'invasione del territorio ucraino hanno messo in allarme la comunità internazionale. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il ministro degli Esteri di Londra, William Hague, hanno criticato l'escalation della tensione in Crimea, e il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton ha detto di "deplorare" la decisione russa di usare le forze armate, mentre Bruxelles ha fissato per lunedì una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri degli Esteri per fare il punto sulla situazione, mentre la Nato si riunirà nelle prossime ore.

Telefonata Obama-Putin - Ma è soprattutto Washington ad avvertire Mosca. Obama sente al telefono Putin, che dice: "Ci riserviamo di proteggere i nostri interessi". Dal canto suo, la Casa Bianca fa sapere che sta "monitorando da vicino la situazione" e che sta anche "considerando i costi potenziali" di un intervento armato russo: un messaggio che suona come un deciso monito al Cremlino e che sembra lasciare intendere che gli Usa non hanno intenzione di lasciare carta bianca ai russi. Come tutta risposta, la commissione Esteri del Senato russo ha chiesto a Putin di richiamare il proprio ambasciatore negli Stati Uniti.
Sono le ultime ore per cercare di evitare il peggio: oltre al tentativo di mediazione europea, in campo torna anche Iulia Timoshenko, attesa a Mosca lunedì per uno sforzo di ricucitura in extremis.

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