Iran, prove di accordo sul nucleare

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Una foto del 16 settembre 2002 scattata dal satellite mostra la centrale nucleare di Nantanz , Iran a 160 km a sud di Tehran

Teheran si impegnerebbe a congelare la costruzione di nuove centrifughe per l'arricchimento dell'uranio e ad accettare un più rigido sistema di ispezioni internazionali, in cambio di un alleggerimento delle sanzioni

"Siamo vicini a un accordo". Arriva da Teheran la notizia che, dopo tre giorni intensi di negoziati a Ginevra, l'Iran e le potenze occidentali avrebbero trovato un accordo sul dossier nucleare. Il viceministro iraniano Abbas Araqchi, secondo quanto ha riferito l'agenzia stampa Mehr, ha soffiato sul fuoco della speranza di un'intesa dopo che a innescare le aspettative erano stati poco prima gli Stati Uniti annunciando la partenza del segretario di Stato John Kerry per Ginevra. Sulla base di fonti negoziali, Press Tv sostiene che la questione si sarebbe sbloccata quando i delegati del 5+1 avrebbero accettato di riconoscere il diritto di Teheran ad arricchire in proprio l'uranio.

A un passo dall'accordo sul nucleare - Un tam-tam di voci seguite anche alle dichiarazioni del ministro degli Esteri Mohammad Kavad Zarif che, ancora prima da Ginevra, aveva parlato di progressi "del 90 per cento".
Secondo quanto trapelato negli ultimi giorni, si lavora a un'intesa transitoria di sei mesi che prevede da parte di Teheran il congelamento della produzione di uranio arricchito al 20 per cento, l'impegno a non attivare nuove centrifughe per arricchire l'uranio al 3,5 per cento, e l'accettazione di un più rigido sistema di ispezioni internazionali nei propri siti nucleari. In cambio l'Iran otterrebbe un alleggerimento delle sanzioni che gli garantirebbe introiti supplementari per almeno 20 miliardi di dollari.

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