Datagate, in un video il no delle star allo spionaggio Usa

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La clip fa parte di una campagna per chiedere al Congresso di invertire la rotta sui programmi di sorveglianza, il cui funzionamento sarebbe stato svelato da Edward Snowden. Tanti i volti noti: dal regista Oliver Stone alla 'talpa' Daniel Ellsberg

Una petizione, un video virale su You Tube e un corteo in programma per sabato 26 ottobre. Parte l'offensiva contro lo spionaggio dell'agenzia statunitense Nsa, le cui attività sono state al centro delle rivelazioni di Edward Snowden. Sponsor d'eccezione della clip che lancia la campagna "Stop Watching Us", "Non controllateci più", sono alcune star di Hollywood, da Oliver Stone a John Cusack e Maggie Gyllenhaal. Accanto a loro, attivisti, militanti e 'talpe' del passato come Daniel Ellsberg, che rivelò i celebri 'Pentagon Papers' ed è oggi in prima linea a tutela della privacy.

La clip - Tre minuti e mezzo di immagini e parole per dire basta a uno "scioccante abuso dei nostri diritti fondamentali". Quello che, stando alle rivelazioni partite dall'ex informatico della Cia Edward Snowden, avrebbe coinvolto i cittadini in giro per il mondo, dagli Stati Uniti al Messico, dall'Italia alla Francia. Nel video postato su You Tube, lo scandalo del Datagate viene collegato ad altre brutte vicende di spionaggio nella storia recente degli Stati Uniti, primo fra tutti il Watergate. "Abbiamo già vissuto storie così nel passato - osserva l'attore John Cusack mentre sullo sfondo scorrono foto di Richard Nixon - Era sbagliato ieri e lo è anche oggi. La minaccia alle nostre libertà non è mai stata così grande".

La campagna 'Stop Watching Us' - La clip serve a lanciare il primo grande sit-in contro i programmi di sorveglianza della Nsa, in calendario il 26 ottobre a Washington. Il corteo, che sfilerà dalla Union Station al National Mall fino al Lincoln Memorial, cade nel giorno in cui, 12 anni fa, in un'America scossa dagli attentati dell'11 settembre, il Congresso approvò il Patriot Act, una legge anti-terrorismo che secondo i suoi critici aprì la strada a una violazione continua della riservatezza dei cittadini a favore delle strutture di intelligence dello Stato. Nel corso dell'iniziativa di sabato, sostenuta da un centinaio di organizzazioni progressiste, verrà proposta una petizione per chiedere al Congresso di cambiare strada. Obiettivo: raccogliere mezzo milione di firme. Perché video, e-mail, foto, chat "are our information", sono informazioni solo nostre.

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