Il presidente definisce "positiva" l'idea di Mosca, che ha accolto un primo sì da Damasco, di mettere sotto il controllo internazionale le armi chimiche di Assad. "Potrebbe evitare l'attacco", ha detto. Il Senato rinvia la discussione sull'intervento
La proposta della Russia, che ha chiesto alla Siria di permettere all'Onu di mettere sotto controllo i suoi arsenali chimici in vista di una loro distruzione, è un "possibile passo avanti" per evitare l'attacco militare. Lo ha detto il presidente Usa Barack Obama in una serie di interviste televisive. Una apertura, seppur prudente: il capo della Casa Bianca ha deciso di verificare se la proposta di Mosca, che ha incassato un primo sì da Damasco, abbia una consistenza reale o sia solo una strategia per prendere tempo.
Obama ha assicurato a Fox News che sulla Siria "seguiremo ogni via diplomatica. Ma il problema non è aver fiducia ma verificare la loro validità. Capire se fanno sul serio"'.
Se la proposta russa, che anche l'Iran ha detto di sostenere, fosse realmente accettata da Assad, sarebbe "possibile arrivare ad una svolta" sottolinea alla Cnn. Del resto Obama è sempre meno sicuro di riuscire a incassare il sì del Congresso all'intervento e l'azione militare non è gradita dall'opinione pubblica: il 63% degli americani, secondo gli ultimi sondaggi, boccia l'intervento in Siria.
Quanto alle minacce di Assad Obama ha osservato: "Non ha mezzi credibili per minacciare gli Stati Uniti in caso di rappresaglia".
Rinviato il voto al Senato - Intanto, il Senato Usa ha rinviato il voto sulla richiesta del presidente Barack Obama di autorizzare l'attacco militare contro il regime siriano, previsto per mercoledì 11 settembre. Lo ha annunciato il leader della maggioranza democratica Harry Reid, senza fornire dettagli sulla nuova data del voto. Una fonte vicina al senatore ha spiegato che Reid intende ascoltare cosa dirà Obama nel discorso di questa sera nel discorso alla nazione. "Non è questione di agire in fretta, ma di agire bene", ha spiegato il senatore del Nevada.
Assad: "Obama ha tracciato la linea rossa, non il mondo" - Nella serata del 9 settembre è stata trasmessa anche un'intervista rilasciata da Bashar al Assad alla tv americana Pbs. "E' stato Obama a tracciare la Linea Rossa, non il mondo. Lui non può tracciarne per conto di altri Paesi". Assad ha attaccato in diverse occasioni il presidente americano, affermando tra l'altro che dalla sua amministrazione si aspettava qualcosa di diverso rispetto all'amministrazione Bush, che ha lanciato la guerra in Iraq sulla base di prove "finte, falsificate", e invece è la stessa cosa "con una diversa dottrina". Il presidente siriano ha poi negato decisamente che le sue forze abbiano usato le armi chimiche il 21 agosto scorso contro un sobborgo di Damasco, attribuendone piuttosto la responsabilità ai ribelli, "che già cinque mesi fa le hanno utilizzate ad Aleppo". Assad non ha voluto confermare ne' smentire di possederne.
Obama ha assicurato a Fox News che sulla Siria "seguiremo ogni via diplomatica. Ma il problema non è aver fiducia ma verificare la loro validità. Capire se fanno sul serio"'.
Se la proposta russa, che anche l'Iran ha detto di sostenere, fosse realmente accettata da Assad, sarebbe "possibile arrivare ad una svolta" sottolinea alla Cnn. Del resto Obama è sempre meno sicuro di riuscire a incassare il sì del Congresso all'intervento e l'azione militare non è gradita dall'opinione pubblica: il 63% degli americani, secondo gli ultimi sondaggi, boccia l'intervento in Siria.
Quanto alle minacce di Assad Obama ha osservato: "Non ha mezzi credibili per minacciare gli Stati Uniti in caso di rappresaglia".
Rinviato il voto al Senato - Intanto, il Senato Usa ha rinviato il voto sulla richiesta del presidente Barack Obama di autorizzare l'attacco militare contro il regime siriano, previsto per mercoledì 11 settembre. Lo ha annunciato il leader della maggioranza democratica Harry Reid, senza fornire dettagli sulla nuova data del voto. Una fonte vicina al senatore ha spiegato che Reid intende ascoltare cosa dirà Obama nel discorso di questa sera nel discorso alla nazione. "Non è questione di agire in fretta, ma di agire bene", ha spiegato il senatore del Nevada.
Assad: "Obama ha tracciato la linea rossa, non il mondo" - Nella serata del 9 settembre è stata trasmessa anche un'intervista rilasciata da Bashar al Assad alla tv americana Pbs. "E' stato Obama a tracciare la Linea Rossa, non il mondo. Lui non può tracciarne per conto di altri Paesi". Assad ha attaccato in diverse occasioni il presidente americano, affermando tra l'altro che dalla sua amministrazione si aspettava qualcosa di diverso rispetto all'amministrazione Bush, che ha lanciato la guerra in Iraq sulla base di prove "finte, falsificate", e invece è la stessa cosa "con una diversa dottrina". Il presidente siriano ha poi negato decisamente che le sue forze abbiano usato le armi chimiche il 21 agosto scorso contro un sobborgo di Damasco, attribuendone piuttosto la responsabilità ai ribelli, "che già cinque mesi fa le hanno utilizzate ad Aleppo". Assad non ha voluto confermare ne' smentire di possederne.