Un commando di estremisti ha attaccato un liceo a Mamudo, nel nord-est del Paese. Secondo alcuni testimoni molti studenti sarebbero stati bruciati vivi. Altre venti persone sono rimaste uccise negli scontri tra musulmani e cristiani nello Stato del Benue
Nuove stragi in Nigeria. Un commando di estremisti islamici ha attaccato un liceo a Mamudo, nello Stato nord-orientale di Yobe, uccidendo almeno 42 persone. I superstiti hanno raccontato che gli assalitori hanno incendiato il collegio e alcuni ragazzi sono morti tra le fiamme. Secondo fonti ospedaliere la maggior parte delle vittime sono studenti, ma sono stati uccisi anche un insegnante e dipendenti ausiliari. Gli aggressori avrebbero riunito i presenti in un ostello vicino all'istituto, poi avrebbero lanciato dentro bombe a mano e avrebbero aperto il fuoco all'impazzata per poi incendiare la struttura. In base alle prime informazioni gli assalitori apparterrebbero alla setta ultra-radicale Boko Haram: la strage sarebbe stata una rappresaglia per l'uccisione di 22 loro compagni due giorni fa, in occasione di un'incursione delle truppe governative nella vicina cittadina di Dogon Kuka.
Negli ultimi tre anni gli estremisti di Boko Haram hanno preso spesso di mira le scuole e nel solo Stato di Yole ne sono state date alle fiamme 209. Alcuni genitori hanno protestato per la mancanza di militari o poliziotti a presidio della scuola, nonostante lo stato d'emergenza in vigore da metà maggio in tre Stati nord-orientali della Nigeria.
Un'altra strage è avvenuta nello Stato centrale del Benue, dove pastori musulmani di etnia Fulani hanno attaccato un villaggio di agricoltori, per lo più cristiani di etnia Tiv. Numerose case sono state bruciate e i media locali hanno dato notizia di 20 morti. Le violenze legate ai diritti di pascolo sono frequenti nel Paese africano e nelle regioni centrali si sovrappongono spesso alle tensioni fra cristiani e musulmani.
Negli ultimi tre anni gli estremisti di Boko Haram hanno preso spesso di mira le scuole e nel solo Stato di Yole ne sono state date alle fiamme 209. Alcuni genitori hanno protestato per la mancanza di militari o poliziotti a presidio della scuola, nonostante lo stato d'emergenza in vigore da metà maggio in tre Stati nord-orientali della Nigeria.
Un'altra strage è avvenuta nello Stato centrale del Benue, dove pastori musulmani di etnia Fulani hanno attaccato un villaggio di agricoltori, per lo più cristiani di etnia Tiv. Numerose case sono state bruciate e i media locali hanno dato notizia di 20 morti. Le violenze legate ai diritti di pascolo sono frequenti nel Paese africano e nelle regioni centrali si sovrappongono spesso alle tensioni fra cristiani e musulmani.