Datagate, Usa chiedono a Hong Kong l'arresto di Snowden

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La giustizia americana ha formalmente incriminato e presentato una richiesta di estradizione per l'ex collaboratore dell'Nsa accusato di spionaggio e furto di proprietà del governo. Il Guardian rivela: un'agenzia inglese spiava comunicazioni globali

La giustizia Usa stringe il cerchio attorno ad Edward Snowden, la "talpa" del Datagate: dei procuratori federali lo hanno formalmente accusato di spionaggio e hanno chiesto alle autorità di Hong Kong di arrestarlo. Lo rivela il Washington Post, poche ore dopo che era emersa la notizia che ci sarebbe per lui un jet privato pronto per portarlo dalla ex colonia inglese in Islanda, dove potrebbe chiedere asilo politico.

Citando funzionari Usa, il giornale ha scritto nella sua edizione online che il testo dell'incriminazione resta al momento riservato e che Snowden è accusato anche di furto di proprietà del governo, mentre alle autorità di Hong Kong è stato chiesto di intervenire sulla base di un mandato di arresto provvisorio. Il giornale precisa che l'accusa è stata avanzata dai procuratori federali del distretto della Virginia orientale, dove ha sede la Booz Allen Hamilton, il colosso delle consulenze high-tech per cui lavorava Snowden.

Nelle ultime ore, sulla basi di documenti "top secret" ottenuti da Snowden quando lavorava come tecnico informatico alla Nsa, il Guardian ha peraltro pubblicato nuove rivelazioni. In particolare ha scritto che l'agenzia di intelligence di Londra GChQ avrebbe intercettato in segreto "grandi quantità" di dati internet e chiamate telefoniche sui cavi di fibra ottica a livello globale, per poi condividerle con la National Security Agency Usa. Il programma di sorveglianza della GChQ, secondo quanto ha scritto il Guardian, ha il nome in codice "Tempora" ed è stato avviato 18 mesi fa, mettendo gli 007 britannici in grado di passare al setaccio dati raccolti nell'arco di 30 giorni dalla rete di fibre ottiche, e di conservarli.

Si tratta di rivelazioni che ora aggiungono nuove pressioni anche sul premier britannico David Cameron affinché dia rassicurazioni sul modo di raccolta dati, proprio mentre anche il presidente americano Barack Obama, per cercare di riparare almeno i danni di immagine causati dal Datagate, ha promosso una riunione con un organismo indipendente che si occupa di tutela della privacy.

Le conseguenze delle rivelazioni di Snowden continuano ad allargarsi a macchia d'olio e potrebbero arrivare fino all'Onu. Il deputato russo Ruslan Gattarov, capo della Commissione per lo sviluppo della società dell'informazione, intende infatti rivolgersi alle Nazioni Unite, affinché si facciano garanti di Internet: "In modo che tutti, non solo gli Stati Uniti, abbiano accesso all'interruttore generale", ha detto, riferendosi all'accesso dell'intelligence Usa ai server di giganti come Google, Facebook, Twitter e Microsoft.

La Casa Bianca finora non ha minimamente commentato. Per lanciare un segnale ha comunque fatto sapere che, per la prima volta da quando è presidente, Obama si siede al tavolo con i cinque membri del Privacy and Civil Liberties Oversight Board, continuando così l'offensiva per mostrare che la sorveglianza di telefoni e internet da parte degli 007 è "trasparente" e assolutamente legale, almeno sul piano nazionale.

Frattanto, continuano le indagini a tutto campo attorno a Snowden. Nel mirino ora è finita anche una azienda, la Usis, contractor, incaricata nel 2011 di compiere i controlli sul passato del giovane tecnico informatico prima che egli potesse ottenere il nulla osta necessario per accedere a informazioni riservate e segrete del governo americano.

Dopo essere uscito allo scoperto con un'intervista e con un social forum online, Snowden è frattanto sparito. Per lui e già pronto un aereo privato in un non meglio precisato aeroporto della Cina, ha fatto sapere l'imprenditore islandese Olafur Sigurvinsson, proprietario di un'azienda in contatto anche con Wikileaks, la DataCell. L'Islanda è stata peraltro una delle possibili destinazioni che Snowden stesso aveva citato sin dall'inizio. "Tutto è pronto, dobbiamo solo aspettare una conferma dal ministero degli interni" dell'Islanda, ha detto, aggiungendo che Snowden potrebbe partire anche domani. "Ma prima dobbiamo avere una conferma sull'asilo e che non sarà estradato negli Usa". Non è chiaro quanto la richiesta di arresto da parte delle autorita' Usa complicherà ora i suoi piani.

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