Datagate, boom di parodie in Rete: lo storify
MondoNuovi pulsanti per condividere informazioni con l'Nsa. Dialoghi surreali con Siri. Falsi account Twitter. Dopo lo shock iniziale, molti utenti ora scherzano sul programma americano di monitoraggio del web. Intanto prime ammissioni da Facebook e Microsoft
di Nicola Bruno
Un Tumblr con le foto di "Obama che controlla le tue email". Un account Twitter che finge di essere l'ipotetico servizio clienti dell'NSA. Ma anche dialoghi surreali con Siri, campagne pubblicitarie ambigue, nuovi pulsanti per condividere più facilmente le proprie informazioni su Facebook e l'immancabile remake del film Hitler. Dopo lo shock iniziale, molti utenti hanno iniziato a condividere parodie e mashup ironici su PRISM, il vasto programma di monitoraggio del traffico Internet gestito dalla National Security Agency statunitense.
Intanto, sabato 15 giugno, sono arrivate anche le prime ammissioni di Facebook e Microsoft. Il social network ha rivelato che nella seconda metà del 2012 ha ricevuto tra le 9mila e le 10mila richieste di informazioni private da parte delle autorità; e queste hanno riguardato 18mila/19mila account di utenti, una cifra che Facebook giudica "una frazione minima" dell'oltre 1,1 milioni di utenti.
Abbiamo raccolto in questo Storify le immagini, i tweet e i video più divertenti
Un Tumblr con le foto di "Obama che controlla le tue email". Un account Twitter che finge di essere l'ipotetico servizio clienti dell'NSA. Ma anche dialoghi surreali con Siri, campagne pubblicitarie ambigue, nuovi pulsanti per condividere più facilmente le proprie informazioni su Facebook e l'immancabile remake del film Hitler. Dopo lo shock iniziale, molti utenti hanno iniziato a condividere parodie e mashup ironici su PRISM, il vasto programma di monitoraggio del traffico Internet gestito dalla National Security Agency statunitense.
Intanto, sabato 15 giugno, sono arrivate anche le prime ammissioni di Facebook e Microsoft. Il social network ha rivelato che nella seconda metà del 2012 ha ricevuto tra le 9mila e le 10mila richieste di informazioni private da parte delle autorità; e queste hanno riguardato 18mila/19mila account di utenti, una cifra che Facebook giudica "una frazione minima" dell'oltre 1,1 milioni di utenti.
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