Siria, Bonino: “Su Quirico non ci sono segnali positivi”

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Il ministro degli Esteri interviene sull’inviato de La Stampa scomparso ad Homs: “Il fatto che non ci sia stata reazione da Damasco alla diffusione della notizia non è confortante”. La Farnesina continua a seguire il caso “con grandissima attenzione”

Preoccupazione per i segnali "non positivi" su Domenico Quirico, il giornalista della Stampa scomparso da tre settimane a Homs, in Siria. E' quanto ha espresso il ministro degli Esteri Emma Bonino nella sua prima uscita nella nuova veste.
"Non mi sembra un elemento positivo - ha ammesso la Bonino - il fatto che non ci sia stata alcuna reazione dalla Siria dopo che è stata resa pubblica la situazione nascosta per alcune settimane". “Non è successo niente” ha osservato il ministro riferendosi alla mancanza di rivendicazioni e di reazioni una volta data la notizia della scomparsa. E questo "non è un segnale confortante".

"In Siria no a soluzioni militari" - Proseguendo sulla situazione in Siria, il ministro degli Esteri ha continuato: "Spero in una posizione omogenea non solo del governo italiano ma anche dell'Europa". Bonino ha ribadito che la soluzione del conflitto tra ribelli e lealisti al presidente Assad dovrà passare per le vie diplomatiche. "Quello che è certo è che tutti speriamo in una soluzione politica. Nessun intervento armato quindi. Non ritengo in vista soluzioni militari possibili, o comunque non nell'immediato". Bonino ha comunque annunciato che illustrerà le sue priorità nell'audizione del Parlamento del 15 maggio facendo riferimento alla questione Siria.

Tra i temi in agenda anche la situazione somala - Tra le priorità c'è anche il "dossier europeo al quale spero di poter contribuire per quello che riguarda le competenze della Farnesina", ha auspicato Bonino. E a questo proposito è tornata su un punto già affrontato nell'incontro bilaterale con il ministro degli Esteri britannico William Hague del 6 maggio. Il mercato unico, ha ribadito, è "una questione che sta a cuore agli inglesi e anche a noi. Sono convinta che il completamento del mercato interno sia un grandissimo volano di crescita, che si può fare senza modifica dei trattati, è una pura volontà politica". Ma Bonino ha voluto anche ribadire l'impegno dell'Italia e del nuovo governo per il processo di stabilizzazione della Somalia. Un impegno - ha puntualizzato - che "c'è, c'è stato anche quando altri non avevano la stessa attenzione". Il capo della Farnesina ha osservato che l'Italia ha anche "spinto altri in Europa ad essere altrettanto coinvolti. Ci consideriamo partner del governo somalo". La situazione in Somalia, ha comunque riconosciuto, è ancora "difficile". Ma bisogna puntare alla "stabilità" e in questo l'Italia "può avere un ruolo sia a livello bilaterale che nell'Ue".

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