Dopo il fermo di Dzhokhar Tsarnaev, 19enne ceceno accusato dell'attentato insieme al fratello Tamerlan (ucciso dalla polizia), la polizia ha bloccato 3 studenti, due kazachi e un americano. Le accuse sono falsa testimonianza e ostruzionismo alla giustizia
La polizia di Boston ha arrestato altre tre persone sospette, nell'ambito delle indagini sulle bombe alla maratona che il 15 aprile hanno provocato tre morti e 260 feriti. Per l'attentato era già stato arrestato Dzhokhar Tsarnaev, il 19enne ceceno accusato della strage insieme al fratello Tamerlan (ucciso dalla polizia).
Si tratta di tre studenti, due kazachi e un americano, che dopo l'attentato di 15 giorni fa avrebbero aiutato il loro amico Dzokhar Tsarnaev, il più giovane dei due fratelli ceceni terroristi che ora è nelle mani della giustizia, eliminando suoi oggetti personali - uno zainetto e un pc portatile - che potevano diventare prove a suo carico. Per due di loro la procura ha già formalizzato l'accusa di intralcio alla giustizia mentre per il terzo, l'americano, l'accusa è di falsa testimonianza.
I tre, tutti 19enni come Dzhokhar, non sono accusati di aver preso parte all'azione terroristica compiuta da Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev, né alla sua organizzazione, ma di aver agito per proteggerli. I due giovani kazachi, che le autorità hanno identificato come Azamat Tazhayako e Dias Kadyrbayev, nelle ore immediatamente successive all'attentato si sarebbero disfatti di uno zainetto contenente forse dei fuochi d'artificio e un computer portatile presenti nella stanza di Dzokhar. Non è stato invece specificato quali sarebbero le dichiarazioni false rese agli inquirenti di cui è accusato il terzo studente, il cittadino americano.
Intanto la vedova di Tamerlan, ha chiesto che si compia un test genetico per restituire le spoglie del marito, ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia dopo l'attentato di Boston, alla famiglia Tsarnaev. "E' un desiderio di Katherine Russell che i resti del marito vengano restituiti alla famiglia Tsarnaev, e comunicheremo la sua volontà alle autorità”, ha detto l'avvocato della donna, Amato DeLuca.
Si tratta di tre studenti, due kazachi e un americano, che dopo l'attentato di 15 giorni fa avrebbero aiutato il loro amico Dzokhar Tsarnaev, il più giovane dei due fratelli ceceni terroristi che ora è nelle mani della giustizia, eliminando suoi oggetti personali - uno zainetto e un pc portatile - che potevano diventare prove a suo carico. Per due di loro la procura ha già formalizzato l'accusa di intralcio alla giustizia mentre per il terzo, l'americano, l'accusa è di falsa testimonianza.
I tre, tutti 19enni come Dzhokhar, non sono accusati di aver preso parte all'azione terroristica compiuta da Tamerlan e Dzhokhar Tsarnaev, né alla sua organizzazione, ma di aver agito per proteggerli. I due giovani kazachi, che le autorità hanno identificato come Azamat Tazhayako e Dias Kadyrbayev, nelle ore immediatamente successive all'attentato si sarebbero disfatti di uno zainetto contenente forse dei fuochi d'artificio e un computer portatile presenti nella stanza di Dzokhar. Non è stato invece specificato quali sarebbero le dichiarazioni false rese agli inquirenti di cui è accusato il terzo studente, il cittadino americano.
Intanto la vedova di Tamerlan, ha chiesto che si compia un test genetico per restituire le spoglie del marito, ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia dopo l'attentato di Boston, alla famiglia Tsarnaev. "E' un desiderio di Katherine Russell che i resti del marito vengano restituiti alla famiglia Tsarnaev, e comunicheremo la sua volontà alle autorità”, ha detto l'avvocato della donna, Amato DeLuca.