Siria, Assad non molla: “Continueremo a combattere”

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Il presidente riappare in pubblico e, in un discorso alla nazione, annuncia che il regime continuerà la battaglia contro “i terroristi” e non negozierà con i fantocci dell’Occidente. Il capo della diplomazia Ue: “Si deve dimettere”

Bashar al Assad delude chi si aspettava un'apertura: il presidente siriano è riapparso in pubblico dopo mesi nella casa della Cultura a Damasco, davanti a una folla entusiasta di sostenitori, annunciando in un discorso alla nazione trasmesso in tv che il regime continuerà a combattere contro i 'terroristi' e tuonando che non negozierà con "chi usa la violenza e con quelli che sono dietro questi fantocci" creati dall'Occidente, riferendosi alla ribellione "guidata da al Qaeda". "Questa è una guerra per difendere la Nazione, che è di tutti", ha sottolineato Assad, ribadendo che il regime "vincerà”.

“Non possiamo aspettare che altri trovino una soluzione per la Siria", dove "la sicurezza è scomparsa dalle strade e ovunque si respira tristezza", ha detto Assad mentre alle sue spalle campeggiava la gigantografia della bandiera siriana composta da centinaia di volti. Il presidente ha fatto appello a una mobilitazione nazionale per combattere contro gli estremisti, "foraggiati dall'estero", e ringraziato Russia, Cina e Iran per il sostegno al governo. "Questo è un conflitto di chi vuole vendicarsi contro il popolo e frammentare la Siria. Questi sono nemici del popolo e nemici di Dio. E i nemici di Dio finiranno all'inferno", ha aggiunto scatenando l'ovazione dei presenti, che hanno intonato slogan in suo favore, come "Dio, Siria, Bashar e basta!". Il presidente ha poi aperto al dialogo con "partiti, individui che non vendono il loro Paese agli stranieri" e annunciato il suo "piano di pace" che nei prossimi giorni il governo illustrerà. La strada per uscire dalla crisi, secondo Assad, passa per la creazione di una Conferenza nazionale "per redigere una nuova Costituzione che verrà sottoposta a referendum, al quale seguiranno elezioni politiche". "Solo il dialogo nazionale porterà la Siria fuori da una crisi senza precedenti", ha sottolineato.

Dure le reazioni internazionali alle parole di Assad. Il capo della diplomazia Ue Catherine Ashton chiede le sue dimissioni "per consentire una transizione politica" in Siria. "Valuteremo attentamente se nel discorso di Assad ci sono novità, ma restiamo del parere che Assad debba fare un passo indietro", ha detto. Per il ministro degli Esteri britannico William Hague il presidente siriano ha fatto "solo vuote promesse, non imbroglia nessuno". E aggiunge su Twitter:"Morti, violenze e oppressione che divorano la Siria sono provocate da lui". Assad "fa propaganda assurda, per il bene del suo popolo dovrebbe lasciare e far spazio a soluzione politica" commenta via Twitter il ministro degli Esteri Giulio Terzi. Sul fronte interno, il portavoce della Coalizione dell'opposizione siriana, Walid Bunn sottolinea che con il 'piano di pace' proposto oggi, il presidente siriano Bashar al Assad vuole "tagliare la strada a una possibile soluzione politica che potrebbe scaturire dal prossimo incontro di Usa e Russia con l'inviato Onu Lakhdar Brahimi, che l'opposizione non potrebbe accettare finché Assad e il suo regime non lasceranno il potere".

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