In una tumultuosa seduta in parlamento, passa la legge voluta dalla presidente Cristina Fernandez de Kirchner. A partire dalle consultazioni del prossimo anno ci sarà un milione e mezzo di nuovi elettori. Protesta la destra: decisione affrettata
di Emiliano Guanella
I giovani di 16 e 17 anni potranno votare in Argentina. La nuova legge è passata nella notte di mercoledì 31 in una tumultuosa sessione in parlamento, fra i cori di centinaia di giovanissimi sostenitori del governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, la principale sostenitrice della misura.
Vengono cosi abilitati un milione e mezzo di nuovi votanti che potranno andare alle urne a partire delle elezioni parlamentari del prossimo anno, il che rappresenta una fetta del 8% dell’intero elettorato. La Kirchner ha lanciato mesi fa la proposta dopo aver costatato, attraverso diversi sondaggi d’opinione commissionati dalla Casa Rosada, che fra i ragazzi che frequentano le scuole superiori la sua popolarità è particolarmente alta, grazie al lavoro fatto negli ultimi anni dai movimenti giovanili peronisti che la appoggiano a livello nazionale. Il più attivo è sicuramente La Campora, un’organizzazione guidata da trentenni fedelissimi del governo molto attiva in scuole e università.
Durante la votazione in aula della nuova legge i banchi destinati al pubblico nel palazzo del Congresso erano gremiti di adolescenti che hanno stoicamente resistito fino a mezzanotte passata per festeggiare quella che considerano una vittoria politica. Una sessione che è terminata nel caos quando Andres Larroque, deputato e leader della Campora soprannominato “El Cuervo”, il corvo, ha attaccato duramente l’opposizione, che ha abbandonato l’aula fra il tumulto generale. La destra del Pro, che fa capo al sindaco di Beunos Aires Mauricio Macri, ha giudicato la misura di pura convenienza politica, presa in maniera affrettata senza che ci sia stato il tempo sufficiente per un vero dibattito della società sulla questione.
Il voto ai giovani sarà facoltativo e non obbligatorio come per il resto della popolazione. La campagna per accaparrarsi i nuovi votanti è già iniziata. Ad appoggiare fortemente la legge sono state anche le organizzazioni di famigliari delle vittime della dittatura, come le Nonne e le Madri di Piazza di Maggio. “Molti dei nostri figli – ha spiegato Estela Carlotto - sono stati sequestrati e uccisi quando erano ancora minorenni. Sono oggi desaparecidos perché facevano politica cercando un mondo migliore. Questa legge rende onore e memoria al loro impegno e al loro sacrificio”.
I giovani di 16 e 17 anni potranno votare in Argentina. La nuova legge è passata nella notte di mercoledì 31 in una tumultuosa sessione in parlamento, fra i cori di centinaia di giovanissimi sostenitori del governo della presidente Cristina Fernandez de Kirchner, la principale sostenitrice della misura.
Vengono cosi abilitati un milione e mezzo di nuovi votanti che potranno andare alle urne a partire delle elezioni parlamentari del prossimo anno, il che rappresenta una fetta del 8% dell’intero elettorato. La Kirchner ha lanciato mesi fa la proposta dopo aver costatato, attraverso diversi sondaggi d’opinione commissionati dalla Casa Rosada, che fra i ragazzi che frequentano le scuole superiori la sua popolarità è particolarmente alta, grazie al lavoro fatto negli ultimi anni dai movimenti giovanili peronisti che la appoggiano a livello nazionale. Il più attivo è sicuramente La Campora, un’organizzazione guidata da trentenni fedelissimi del governo molto attiva in scuole e università.
Durante la votazione in aula della nuova legge i banchi destinati al pubblico nel palazzo del Congresso erano gremiti di adolescenti che hanno stoicamente resistito fino a mezzanotte passata per festeggiare quella che considerano una vittoria politica. Una sessione che è terminata nel caos quando Andres Larroque, deputato e leader della Campora soprannominato “El Cuervo”, il corvo, ha attaccato duramente l’opposizione, che ha abbandonato l’aula fra il tumulto generale. La destra del Pro, che fa capo al sindaco di Beunos Aires Mauricio Macri, ha giudicato la misura di pura convenienza politica, presa in maniera affrettata senza che ci sia stato il tempo sufficiente per un vero dibattito della società sulla questione.
Il voto ai giovani sarà facoltativo e non obbligatorio come per il resto della popolazione. La campagna per accaparrarsi i nuovi votanti è già iniziata. Ad appoggiare fortemente la legge sono state anche le organizzazioni di famigliari delle vittime della dittatura, come le Nonne e le Madri di Piazza di Maggio. “Molti dei nostri figli – ha spiegato Estela Carlotto - sono stati sequestrati e uccisi quando erano ancora minorenni. Sono oggi desaparecidos perché facevano politica cercando un mondo migliore. Questa legge rende onore e memoria al loro impegno e al loro sacrificio”.