L'uomo era stato sequestrato lunedì 28 maggio da un commando armato nell'Ovest del paese. L’annuncio della sua liberazione è stato dato dal ministro degli Esteri, Giulio Terzi, che ha espresso “grande soddisfazione” per l’esito della vicenda
Modesto di Girolamo, l'italiano rapito in Nigeria, è stato liberato. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Giulio Terzi, esprimendo la sua "grande soddisfazione" per l'esito positivo della vicenda.
Terzi ha sottolineato la "massima collaborazione" delle autorità nigeriane nella liberazione dell'ingegnere italiano. Il titolare della Farnesina ha avuto colloqui telefonici con il suo collega nigeriano e con il vice presidente.
Terzi ha inoltre sottolineato "l'intensa attività" di tutti gli apparati dello Stato coinvolti nella liberazione di Di Girolamo a cominciare dall'Unità di crisi della Farnesina.
Modesto Di Girolamo, 70 anni, abruzzese, era stato rapito lunedì 28 maggio da un commando armato nell'Ovest della Nigeria. L'ingegnere lavora per la Borini&Prono ma in passato era già stato molte volte in Nigeria anche per conto di altre imprese.
La sua famiglia aveva accolto positivamente il fatto che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, avesse chiesto di astenersi da qualsiasi azione di forza che potesse mettere a rischio la vita dell'ostaggio e il fatto che i vertici dello Stato nigeriano avessero recepito tale presa di posizione.
Lo scorso marzo si era verificato il tragico blitz delle teste di cuoio inglesi per tentare di liberare un altro ostaggio italiano, Franco Lamolinara, conclusosi con la morte dei prigionieri.
Terzi ha sottolineato la "massima collaborazione" delle autorità nigeriane nella liberazione dell'ingegnere italiano. Il titolare della Farnesina ha avuto colloqui telefonici con il suo collega nigeriano e con il vice presidente.
Terzi ha inoltre sottolineato "l'intensa attività" di tutti gli apparati dello Stato coinvolti nella liberazione di Di Girolamo a cominciare dall'Unità di crisi della Farnesina.
Modesto Di Girolamo, 70 anni, abruzzese, era stato rapito lunedì 28 maggio da un commando armato nell'Ovest della Nigeria. L'ingegnere lavora per la Borini&Prono ma in passato era già stato molte volte in Nigeria anche per conto di altre imprese.
La sua famiglia aveva accolto positivamente il fatto che il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, avesse chiesto di astenersi da qualsiasi azione di forza che potesse mettere a rischio la vita dell'ostaggio e il fatto che i vertici dello Stato nigeriano avessero recepito tale presa di posizione.
Lo scorso marzo si era verificato il tragico blitz delle teste di cuoio inglesi per tentare di liberare un altro ostaggio italiano, Franco Lamolinara, conclusosi con la morte dei prigionieri.