Egitto, continua il braccio di ferro a piazza Tahrir

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Egitto, piazza Tahrir

La giunta militare dà a Kamal el Ganzuri, classe 1933, l'incarico di formare il governo. La Casa Bianca: potere ai civili al più presto. I manifestanti lanciano la controproposta: un esecutivo di salvezza nazionale guidato da Mohammed Elbaradei

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L'incarico a formare il nuovo governo a Kamal el Ganzuri, classe 1933, per tre anni premier sotto Hosni Mubarak negli anni '90 ma considerato uomo da tempo fuori dai giochi di potere e personalmente "pulito", non è bastato a disinnescare la protesta di piazza in Egitto. Piazza Tahrir si è nuovamente riempita di decine di migliaia di manifestanti (LE FOTO), che hanno espresso il loro no all'uomo designato del Consiglio militare di formare un nuovo governo dopo le dimissioni di Essam Sharaf.
Intanto, migliaia di manifestanti si sono ritrovati qualche chilometro più in là al Cairo per sostenere i militari, ma le due piazze non si sono mai scontrate. La tregua raggiunta due giorni fa fra forze dell'ordine e manifestanti ha continuato a reggere, anche se il bilancio delle vittime dei furibondi scontri, soprattutto nei pressi del ministero dell'Interno, è salito a 41.

Gli Usa: il potere passi nelle mani dei civili - Poco prima della conferma ufficiale dell'incarico, a Ganzuri da Washington è arrivata la sollecitazione al passaggio a un governo civile "il più presto possibile". La lista dei ministri del premier incaricato è ancora avvolto nel mistero. Lo stesso Ganzuri ha spiegato che il governo non vedrà la luce prima di lunedì 28 novembre e che sarà aperto alle proposte e ai suggerimenti dei giovani della rivoluzione.
Una disponibilità che non ha trovato orecchie disponibili nei movimenti rivoluzionari, i cui simpatizzanti si sono recati a migliaia davanti alla sede del Consiglio dei ministri per impedire a Ganzuri di entrare. E per ripetere i loro slogan preferiti, "fuori fuori" e "il popolo vuole fare cadere il maresciallo".

La piazza vuole El Baradei - In una improvvisata conferenza stampa, alcuni loro rappresentanti hanno annunciato la formazione di un contro-governo guidato da Mohamed el Baradei. L'ex segretario dell'agenzia Onu per l'energia atomica (Aiea) e Nobel per la Pace, candidato alla presidenza egiziana, che nei giorni scorsi aveva dato la sua disponibilità a guidare un esecutivo di unità nazionale, a condizione di avere mani libere rispetto ai militari, venerdì 25 novembre è stato in piazza Tahrir, accolto con entusiasmo da molti supporter. Il suo movimento, l'Associazione per il cambiamento, ha bocciato la nomina del nuovo premier accusando i militari di voler perpetuare il regime di Mubarak.

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