Grecia, referendum confermato e cambio dei vertici militari

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Il portavoce del governo assicura che la consultazione popolare sul salvataggio del paese da parte dell’Ue si farà. Intanto il premier Papandreou ha convocato un consiglio di sicurezza per sostituire comandanti e ufficiali delle forze armate

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Non ci sono dubbi. Il premier greco George Papandreou va per la sua strada e, nonostante la pesante reazione delle Borse europee, conferma il referendum popolare sul salvataggio del paese. Lo ha fatto sapere, nella serata di martedì 1° novembre, il portavoce del governo che, secondo quanto riporta Bloomberg, si dice anche "fiducioso' sull'esito del voto in programma venerdì prossimo.
"Crediamo che il governo uscirà ancora una volta vincitore, in modo da avere la fiducia per portare avanti i piani di crescita", ha detto Angelos Tolkas. "Noi - ha concluso - non vogliamo tornare indietro sui nostri programmi di salvataggio del Paese ".

Borse giù e agenda del G20 modificata - Ma intanto l'inattesa decisione del governo greco di indire un referendum sul piano di salvataggio europeo sconvolge l'agenda del vertice G20, e obbliga la presidenza francese a rivedere la sua strategia a due giorni dall'apertura dei lavori. "Il gesto della Grecia è irrazionale e, dal loro punto di vista, pericoloso", ha commentato il presidente Nicolas Sarkozy, che si è subito attivato per elaborare una risposta capace di frenare il crollo dei mercati.
Obiettivo fallito, perché dopo l’annuncio di Papandreou i mercati del Vecchio Continente sono sconvolti da un’ondata di vendite.

Il giallo del cambio dei vertici militari
– Intanto il governo greco, sempre più in difficoltà per la crisi economica che rischia di travolgerlo, sempre nella giornata di martedì ha cambiato i vertici di tutte le forze armate. Il premier Papandreou ha infatti convocato un consiglio di sicurezza e ha sostituito il capo di stato maggiore della Difesa, e i comandanti di Esercito, Marina e Aeronautica oltre a rimuovere decine di ufficiali delle diversi armi.
Fonti della Difesa hanno riferito che il cambio era già previsto ma la tempistica e i precedenti in Grecia (il golpe e la successiva dittatura dei colonnelli che resse il Paese dal 1967 al 1974) danno un suono sinistro all'operazione. L'opposizione ha aspramente criticato l'iniziativa.

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