I soccorritori stanno scavando per liberare le persone intrappolate sotto le case distrutte dal terremoto che ha causato circa 300 morti nel sudest della Paese, a maggioranza curda. Il bilancio è destinato a peggiorare. Oltre 1300 i feriti. FOTO E VIDEO
LE FOTO DEL SISMA
I soccorritori stanno scavando per liberare le persone intrappolate sotto le case distrutte dal terremoto di domenica 23 ottobre. Sono quasi 300 i morti accertati nel sud est della Turchia, a maggioranza curda. Ma il bilancio è destinato a peggiorare con oltre 1300 feriti ricoverati negli ospedali e centinaia di dispersi.
Ruspe e militari si sono uniti agli sforzi per rimuovere le montagne di cemento crollato a causa del sisma di magnitudo 7.2, che ha scosso la città di Van e il paese di Ercis, nel cuore del Kurdistan turco. (GUARDA LE FOTO)
A Van, una città di un milione di abitanti che si affaccia su un lago circondato da montagne innevate, le ruspe stanno togliendo le macerie di un palazzo di sei piani, dove si teme che almeno 70 persone siano rimaste in trappola.
Una donna accanto alle macerie di un altro palazzo di quattro piani ha detto ai soccorritori di avere parlato al cellulare con un amico sotto i detriti sei ore dopo il sisma.
Il primo ministro Tayyip Erdogan, arrivato a Van, ha detto di temere per la sorte dei villaggi che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere. "Le case sono fatte di mattoni di fango e sono più vulnerabili ai terremoti. Devo dire che quasi tutti gli edifici in questi villaggi sono distrutti", ha detto in conferenza stampa. Il vice primo ministro Bulent Arinc ha riferito che il bilancio delle vittime è salito a quota 279, con oltre 1.300 feriti. Ma
il ministro dell'Interno ha detto che in centinaia mancano all'appello.
Al sisma principale, durato 25 secondi e verificatosi alle 12,41 ora italiana di ieri, hanno fatto seguito oltre 100 scosse di assestamento.
I soccorritori stanno scavando per liberare le persone intrappolate sotto le case distrutte dal terremoto di domenica 23 ottobre. Sono quasi 300 i morti accertati nel sud est della Turchia, a maggioranza curda. Ma il bilancio è destinato a peggiorare con oltre 1300 feriti ricoverati negli ospedali e centinaia di dispersi.
Ruspe e militari si sono uniti agli sforzi per rimuovere le montagne di cemento crollato a causa del sisma di magnitudo 7.2, che ha scosso la città di Van e il paese di Ercis, nel cuore del Kurdistan turco. (GUARDA LE FOTO)
A Van, una città di un milione di abitanti che si affaccia su un lago circondato da montagne innevate, le ruspe stanno togliendo le macerie di un palazzo di sei piani, dove si teme che almeno 70 persone siano rimaste in trappola.
Una donna accanto alle macerie di un altro palazzo di quattro piani ha detto ai soccorritori di avere parlato al cellulare con un amico sotto i detriti sei ore dopo il sisma.
Il primo ministro Tayyip Erdogan, arrivato a Van, ha detto di temere per la sorte dei villaggi che i soccorritori non sono ancora riusciti a raggiungere. "Le case sono fatte di mattoni di fango e sono più vulnerabili ai terremoti. Devo dire che quasi tutti gli edifici in questi villaggi sono distrutti", ha detto in conferenza stampa. Il vice primo ministro Bulent Arinc ha riferito che il bilancio delle vittime è salito a quota 279, con oltre 1.300 feriti. Ma
il ministro dell'Interno ha detto che in centinaia mancano all'appello.
Al sisma principale, durato 25 secondi e verificatosi alle 12,41 ora italiana di ieri, hanno fatto seguito oltre 100 scosse di assestamento.