Gilad Shalit, le tappe dell'odissea

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Un'immagine d'archivio di Gilad Shalit

E' stato rapito il 26 giugno del 2006. Da allora il giovane soldato israeliano è rimasto prigioniero di Hamas per cinque anni, mentre palestinesi e il governo di Gerusalemme cercavano un accordo per liberarlo

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Salvate il soldato Gilad. Parafrasando il titolo del film di Steven Spielberg, si può riassumere così uno sforzo militare e diplomatico durato cinque anni e quattro mesi, da quando il caporale Shalit, 25 anni, originario della Galilea occidentale ma anche di nazionalità francese - venne fatto prigioniero da Hamas.

- 25 giugno 2006: Gilad Shait viene catturato da guerriglieri palestinesi, che hanno sferrato un attacco contro un presidio militare in territorio israeliano, dopo aver attraversato la Striscia di Gaza tramite un tunnel sotterraneo. Durante l'attacco, due soldati israeliani restano uccisi e altri tre rimangono feriti, più Shalit, che riporta una frattura alla mano sinistra e una lieve ferita a una spalla.

- 26 giugno 2006: gli autori della cattura di Shalit rilasciano un comunicato in cui offrono a Israele di fornire informazioni sul soldato in cambio di del rilascio di tutti i prigionieri palestinesi con meno di 18 anni e di quelli di sesso femminile. Il comunicato porta la firma delle Brigate Ezzedine al-Qassam, (braccio armato di Hamas), dei "Comitati di Resistenza Popolare" e dell' "Armata Palestinese dell'Islam", un gruppo fino ad allora sconosciuto.

- 28 giugno 2006: l'esercito israeliano lancia un attacco nella Striscia di Gaza, invadendo la zona del campo profughi di Khan Yunis. David Siegel, un portavoce dell'ambasciata israeliana a Washington, dichiara che "l'operazione può essere interrotta immediatamente a condizione che venga rilasciato Gilad Shalit".

- 6 Settembre 2006: Si diffondono voci secondo cui l'Egitto sta negoziando con Hamas per conto di Israele per ottenere il rilascio di Shalit. Qualche giorno più tardi, mediatori egiziani ricevono una lettera scritta da Shalit, nella quale il ragazzo assicura di essere vivo e di stare bene.

- 25 giugno 2007: a un anno esatto dalla cattura l'ala militare di Hamas, diffonde un messaggio audio in cui Shalit si rivolge alla famiglia e al governo israeliano, chiedendo il rilascio di alcuni prigionieri palestinesi. Nello steso messaggio, il soldato afferma che le sue condizioni di salute stanno peggiorando.

- 22 gennaio 2009: il governo israeliano fa sapere di essere pronto a liberare prigionieri palestinesi detenuti in Israele in cambio della liberazione di Shalit. La trattativa si arena a causa di un mancato accordo sul numero di prigionieri da rilasciare.

- 30 settembre 2009: Israele annuncia di essere disposto a rilasciare 20 detenute palestinesi in cambio di un video che dimostri che Shalit sia ancora vivo. Lo scambio avviene con successo il 2 ottobre.

- Novembre 2010: Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, lancia un appello per il rilascio di Shalit.

- 11 ottobre 2011: Israele e Hamas raggiungono un accordo per la liberazione di Shalit che prevede il rilascio di 1.027 prigionieri palestinesi e arabo-israeliani. L'accordo viene firmato in Egitto grazie alla mediazione egiziana e tedesca.

- 18 ott 2011: Shalit viene rilasciato e consegnato ai militari israeliani.

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