Il passaggio del corpo celeste, che ha il diametro tra i 9 e i 30 metri, è previsto alle 19,14 ora italiana e avverrà in corrispondenza delle coste antartiche bagnate dall'Atlantico meridionale
Fenomeni naturali, l'album fotografico
Un asteroide di circa tra i 9 e i 30 metri di diametro "sfiorerà" la terra alle 19,14 ora
italiana passando ad appena 12.000 km dalla superficie dell'Antartide. La Nasa, che lo ha ribattezzato "2011 MD", ribadisce che "l'asteroide, scoperto solo mercoledì scorso, non rappresenta alcuna minaccia per la terra".
Sarà un incontro ravvicinato, ma non da record. Il primato per la distanza minima spetta infatti al piccolo asteroide 2011 CQ1, dal diametro di un metro, che la sera del 4 febbraio scorso è passato a 5.480 chilometri dalla superficie terrestre.
Con l'aiuto di un buon telescopio, il passaggio dell'asteroide 2011 MD potrà essere osservato al tramonto nell'emisfero Sud, da Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Asia meridionale e Pacifico occidentale. Sono estremamente ridotti, secondo gli esperti, anche i rischi di un impatto dell'asteroide con i satelliti che si trovano nell'orbita geosincrona (a circa 36.000 chilometri dalla superficie terrestre).
L'arrivo dell'asteroide 2011 MD è stato scoperto dal programma Linear (Lincoln Near Earth Asteroid Research) del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e si avvicinerà nuovamente alla Terra nel 2022. Ma nemmeno allora, rilevano gli esperti, costituirà una minaccia. Il rischio maggiore potrebbe essere la sua esplosione nell'impatto con l'atmosfera: un evento spettacolare ma non pericoloso.
Un asteroide di circa tra i 9 e i 30 metri di diametro "sfiorerà" la terra alle 19,14 ora
italiana passando ad appena 12.000 km dalla superficie dell'Antartide. La Nasa, che lo ha ribattezzato "2011 MD", ribadisce che "l'asteroide, scoperto solo mercoledì scorso, non rappresenta alcuna minaccia per la terra".
Sarà un incontro ravvicinato, ma non da record. Il primato per la distanza minima spetta infatti al piccolo asteroide 2011 CQ1, dal diametro di un metro, che la sera del 4 febbraio scorso è passato a 5.480 chilometri dalla superficie terrestre.
Con l'aiuto di un buon telescopio, il passaggio dell'asteroide 2011 MD potrà essere osservato al tramonto nell'emisfero Sud, da Sudafrica, Australia, Nuova Zelanda, Asia meridionale e Pacifico occidentale. Sono estremamente ridotti, secondo gli esperti, anche i rischi di un impatto dell'asteroide con i satelliti che si trovano nell'orbita geosincrona (a circa 36.000 chilometri dalla superficie terrestre).
L'arrivo dell'asteroide 2011 MD è stato scoperto dal programma Linear (Lincoln Near Earth Asteroid Research) del Massachusetts Institute of Technology (Mit) e si avvicinerà nuovamente alla Terra nel 2022. Ma nemmeno allora, rilevano gli esperti, costituirà una minaccia. Il rischio maggiore potrebbe essere la sua esplosione nell'impatto con l'atmosfera: un evento spettacolare ma non pericoloso.