Dai videogiochi all'iPhone: le nuove armi dei ribelli libici
MondoLa guerra contro il regime di Muammar Gheddafi passa anche da nuovi strumenti: Google Earth per studiare le strategie, gli smartphone per orientarsi. E' quanto ha rivelato un comandante degli insorti di Misurata al quotidiano "Times". VAI ALLO SPECIALE
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Google Earth e un notebook, la bussola dell'iPhone e un popolare gioco di guerra: ecco le armi segrete degli insorti libici che si battono contro Muammar Gheddafi: gli artiglieri ribelli di Misurata puntano i loro mortai contro le postazioni di carri armati e le artiglierie del regime usando il motore di ricerca geografico di Mountain View. E studiano strategie di combattimento usando la serie di giochi di guerra Call of Duty.
Altre rivoluzioni della cosiddetta "Primavera Araba" hanno fatto uso del potere organizzativo di Facebook e di Twitter ma in Libia è Google Earth che è diventato centrale nelle strategie di opposizione al raìs di Tripoli. "L'idea è stata di un ingegnere di nome Ahmed Eyzert", ha raccontato al quotidiano britannico Times (ripreso anche da altre testate) Mohammed Bashir el-Ruyati, il comandante del settore sud di Misurata.
Eyzert, che è stato ucciso in battaglia tre settimane dopo l'inizio delle ostilità, aveva creato un sistema di puntamento delle artiglierie combinando una tavola di tiro di mortai francese con le immagini e i dati disponibili su Google Earth. Da allora il sistema è stato perfezionato e spesso avanguardie di ribelli vengono mandate in esplorazione oltre le fluide linee del fronte alla ricerca di carri armati, mortai, lanciatori e veicoli del governo da inserire nei bersagli di tiro.
"E' uno strumento molto importante", ha concordato Mohammed Graisi, un ingegnere che coordina i mortai a ovest della città: "Permette di andare oltre ai binocoli perché Google ci consente di capire la distanza esatta del bersaglio e a quanti gradi di angolatura i nostri team devono puntare".
Google Earth ha una sola limitazione: per alcune aree le immagini risalgono al 2004 e non sono più accurate. Il motore di ricerca di Google non è il solo sito usato dai ribelli libici per fare la guerra: molti usano la bussola fornita come 'app' sull'iPhone assieme a un filo di due metri per aiutarsi ad allineare il mortaio con il bersaglio. Molti insorti sono poi andati a scuola di tattiche militari giocando con Call of Duty, la più nota serie di videogame dedicati alla guerra.
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Eyzert, che è stato ucciso in battaglia tre settimane dopo l'inizio delle ostilità, aveva creato un sistema di puntamento delle artiglierie combinando una tavola di tiro di mortai francese con le immagini e i dati disponibili su Google Earth. Da allora il sistema è stato perfezionato e spesso avanguardie di ribelli vengono mandate in esplorazione oltre le fluide linee del fronte alla ricerca di carri armati, mortai, lanciatori e veicoli del governo da inserire nei bersagli di tiro.
"E' uno strumento molto importante", ha concordato Mohammed Graisi, un ingegnere che coordina i mortai a ovest della città: "Permette di andare oltre ai binocoli perché Google ci consente di capire la distanza esatta del bersaglio e a quanti gradi di angolatura i nostri team devono puntare".
Google Earth ha una sola limitazione: per alcune aree le immagini risalgono al 2004 e non sono più accurate. Il motore di ricerca di Google non è il solo sito usato dai ribelli libici per fare la guerra: molti usano la bussola fornita come 'app' sull'iPhone assieme a un filo di due metri per aiutarsi ad allineare il mortaio con il bersaglio. Molti insorti sono poi andati a scuola di tattiche militari giocando con Call of Duty, la più nota serie di videogame dedicati alla guerra.
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