Siria, scoperte fosse comuni nei pressi di Daraa

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Fonti del regime confermano il ritrovamento di sepolture di massa nella regione del paese in cui si concentrano le proteste contro il regime di Assad. E nelle principali città torna la protesta

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"Trasformiamo questo mercoledì in un venerdì" è lo slogan con cui i manifestanti scendono in piazza nelle principali città siriane per protestare contro il regime di Assad. Della repressione attuata dal governo, intanto, emergono sempre più chiaramente i contorni. Una fonte ufficiale siriana ha confermato il ritrovamento domenica scorsa di una fossa comune contenente cinque corpi nella regione meridionale di Daraa, teatro della dura repressione decisa dalle autorità dopo le proteste anti-regime scoppiate a metà marzo. All'indomani della smentita diffusa ieri dall'agenzia ufficiale Sana, il quotidiano libanese as Safir, vicino alla Siria, ha citato stamani un funzionario locale di Daraa che ha confermato in parte quanto riferito lunedì dall'Organizzazione nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), secondo cui a Daraa alcuni residenti avevano rinvenuto una fossa comune con alcuni corpi.

A Homs, intanto, il responsabile della polizia segreta è stato ucciso "in un agguato teso da quattro uomini armati" che sarebbero poi fuggiti nel vicino Libano. A riferirlo un responsabile dell'esercito siriano citato oggi dal quotidiano as Safir di Beirut, che conferma quanto apparso ieri sera sul sito Internet Syria-News.com, vicino al governo di Damasco. "Il capo della Sicurezza politica (una delle quattro agenzie di repressione del regime) di Homs, colonnello Muhammad al Abdallah, è stato ucciso in un agguato teso da quattro membri di un gruppo armato che sono poi fuggiti in Libano", si legge su as Safir.

La giornalista di Al Jazira irano-statunitense-canadese Dorothy Parvez, scomparsa in Siria e che sarebbe poi stata detenuta in Iran, è stata invece rilasciata ed è arrivata nel Qatar. Lo ha reso noto la stessa emittente qatariota da Doha.

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