L'Italia vista dagli altri? Un Paese di evasori e abusivisti

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In un'antologia Garzanti, Klaus Davi ha raccolto il meglio (e il peggio) dei giudizi sul Belpaese apparsi sui media stranieri. A cominciare dalla proverbiale diffidenza nei confronti di tasse e regole edilizie. Leggi un estratto del libro

In Italia è quasi una tradizione: costruisci illegalmente in qualunque località, dalle Alpi alla Sicilia, e il governo italiano arriverà con un condono per legalizzare il piano in più, la casa sulla spiaggia e la villa di campagna. Ci sono alcuni esempi spettacolari di costruzioni illegali, ma per quanto le autorità li requisiscano, gli edifici abusivi raramente vengono demoliti. Le multe sono rare e gli arresti anche di più.
«The New York Times» (USA), 31/08/04, Eric Sylvers

Povera Italia! Dopo gli scandali che accomunano politici, personaggi dello sport, della tv, manager e veline, la Parmalat, un governatore della Banca d’Italia vergognoso, una corruzione diffusa a macchia d’olio, un principe ereditario malato di sesso e avido, come ricompensa arriva addirittura anche il Mondiale di calcio! Sembra che basti questo per dimenticare tutto. Mastella che vuole l’amnistia, Cossiga che consiglia ai giocatori indagati per scommesse di andare in tribunale e dire ai giudici «Leccami il culo!». Come si è ridotta l’Italia! Quella dell’amnistia sembra una barzelletta, ma è vera! Noi tedeschi non possiamo capire, non abbiamo l’elasticità di pensiero tipica degli italiani e non capiamo che con il calcio, in Italia, non si scherza: a pagina 19 di «Repubblica», ecco l’articolo, il ministro della Giustizia chiede un atto di clemenza. Una cosa incredibile, per noi tedeschi. Ma non c’è da stupirsi: se un italiano ha problemi per evasione fiscale o abusivismo edilizio, non deve preoccuparsi, prima o poi arriverà dal governo un condono, un’amnistia che risolve ogni cosa. Regolarmente gli italiani vengono criticati per lo scarso senso della cittadinanza. Tuttavia si tende a dimenticare che i cittadini sono sovente trattati male dalle istituzioni: ogniqualvolta si rivolgono agli sportelli statali per registrare una nuova auto, per prolungare un permesso di soggiorno e denunciare semplicemente un furto sanno già che si stanno trasformando in un misero numero che finisce nella giungla dei casi irrisolti e dimenticati.
«Die Zeit» (D), 13/07/06, Petra Reski

L’Italia è un paese pieno di abitazioni abusive. La serie infinita di condoni edilizi ha portato a rendere regolari palazzi che non lo erano. Nonostante la penisola abbia una legislazione severa, il tasso di abusivismo è elevatissimo.
«El Mundo» (E), 04/10/09, Irene Hernández Velasco

La costruzione abusiva di case in qualsiasi luogo e il disboscamento hanno rovinato l’ambiente a tal punto da eliminare qualsiasi tipo di difesa in simili situazioni. Le amministrazioni locali, nonostante gli aiuti finanziari e i continui allarmi, non fanno nulla per impedire questi processi deturpanti.
«Süddeutsche Zeitung» (D), 05/10/09, Julius Müller-Meiningen

In Italia, paese delle tragedie annunciate e dell’illegalità elevata a norma, come ogni inverno e ogni volta che piove si verificano centinaia di smottamenti.
«El Diario Montañes» (E), 17/02/10, Íñigo Domínguez


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Gli italiani amano scherzare e spiegano che evadere le tasse è uno sport nazionale. Infatti la contabilità creativa è in aumento. I dati forniti dal ministero del Tesoro dimostrano che un quinto del PIL italiano si perde a causa dell’evasione fiscale. I contribuenti onesti in media versano la metà del proprio stipendio per permettere al paese di funzionare.
«Telegraph» (GB), 15/06/06, Malcolm Moore

Per quanto chiaramente illegale, questo tipo di comportamento si adatta perfettamente alla filosofia italiana del mercato nero che non è mai stata veramente contrastata.
«The New York Times» (USA), 27/07/06, Peter Kiefer

L’evasione fiscale è molto diffusa in Italia, dove i cittadini o le aziende dichiarano regolarmente meno di quello che guadagnano, se addirittura non lo dichiarano affatto.
«Telegraph» (GB), 11/03/09, Nick Squires


L’evasione fiscale è nella natura stessa degli italiani, che amano sfuggire al controllo dello stato.
«Le Nouvel Observateur» (F), giugno 2009

L’Italia è un paese in cui l’evasione fiscale è endemica.
«Brisbane Times» (AUS), 22/06/09, Nick Squires

Lo stile di vita lussuoso di molti italiani è il risultato di operazioni di evasione fiscale che nella penisola hanno una lunghissima tradizione e spesso riguardano anche persone famose.
«Neue Zürcher Zeitung» (CH), 31/08/09, Patricia Arnold

Il condono sembra essere sempre la ricetta magica per fare cassa in modo rapido, anche se questo significa premiare i numerosi evasori, scoraggiando la legalità.
«ABC» (E), 03/10/09, Veronica Becerril

Molto prima che Berlusconi entrasse in politica, gli italiani erano ben consci della sua propensione a prendere scorciatoie. Una volta eletto, la gente sperava che avrebbe concesso loro di fare lo stesso e lui non li ha mai delusi. Berlusconi ha parlato ai suoi fedeli sostenitori, tutti evasori fiscali, usando un codice molto semplice. Ha dimostrato la sua sincerità nel voler aiutare questa parte dell’elettorato quando nel 2008, ritornato al potere, ha subito licenziato l’esperto che con il governo Prodi aveva recuperato 23 miliardi di tasse evase. Ogni volta che spunta un’altra accusa di illecito contro di lui, per gli evasori è l’ulteriore conferma che lui è il loro uomo. Ogni volta che l’andamento dell’economia perde un punto percentuale, quelli che hanno deciso di evadere le tasse ringraziano la loro stella fortunata perché il leader del paese è lui.
«Independent» (GB), 17/02/10, Peter Popham

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In Italia privati e imprese producono ogni anno tonnellate di rifiuti. Quello che preoccupa è la bassa percentuale di differenziazione fra rifiuti tossici e non tossici. Frigoriferi e lavatrici, che contengono materiali potenzialmente dannosi per l’ambiente, vengono separati dal resto dei rifiuti solo il 13 per cento delle volte.
«Italy Daily» (USA), 04/07/01

I napoletani del centro e i turisti possono respirare, ma nelle periferie, fuori dai circuiti turistici, sembra ancora il terzo mondo. I napoletani sognano un risveglio dello stato, ma sarà solo un palliativo, dato che gli agenti inquinanti già presenti nel sottosuolo continueranno a ucciderli lentamente.
«Le Point» (F), 29/05/08, Yves Cornu

Legambiente calcola che nel suolo italiano siano spariti 31 milioni di tonnellate di rifiuti, pari a mezzo milione di camion. Quasi la metà dei reati si localizza nelle quattro regioni con tradizionale presenza mafiosa: Campania, Calabria, Sicilia e Puglia. A esse si aggiunge il ricco Nord del paese, con il Piemonte in testa.
«El País» (E), 06/05/09, Miguel Mora

Nel quartiere in cui abito a Roma ormai sono considerata una pecora nera. L’Esquilino, uno dei sette colli di Roma, mi conosce come la Signora senza sacchetti di plastica. La panettiera tutti i giorni mi ripete: «Ancora senza sacchetto di plastica? Siete come i francesi, non badate all’igiene». Dal primo di gennaio dell’anno prossimo entrerà in vigore in tutta l’UE il divieto di utilizzare, nei negozi e in tutti gli esercizi, sacchetti di plastica non smaltibili. L’Italia avrà un anno di proroga, perché gli italiani fanno davvero fatica a separarsi dai loro sacchetti di plastica. Gli italiani consumano un quarto dei sacchetti di plastica di tutta l’UE. Ogni anno vengono prodotte in Italia 300 milioni di tonnellate di sacchetti di plastica. Per loro dev’essere davvero difficile smettere, per motivi economici e psicologici. Senza sacchetto non si va a fare la spesa e una signora non è una signora se non ha il suo sacchetto. Le donne del mio quartiere mi considerano semplicemente pazza.
«Die Zeit» (D), 08/10/09, Birgit Schönau

Il fenomeno del traffico dei rifiuti tossici riguarda tutta l’Italia e si aggiunge a una lunga lista di reati commessi contro l’ambiente nella penisola. Rifiuti per strada, residui nocivi e pericolosi, discariche abusive. Manca proprio una legislazione adeguata.
«Le Monde» (F), 17/02/10, Philippe Ridet

Si tratta di un vero e proprio attentato all’ambiente il disastro ecologico che minaccia il Po e il suo ecosistema. Non vi è dubbio che le sostanze inquinanti sono state scaricate nel fiume volontariamente con l’intenzione di arrecare il maggior danno possibile. Un vero sabotaggio ambientale.
«Le Monde» (F), 26/02/10

Tratto da Klaus Davi, Porca Italia, Garzanti, pp. 322, euro 15,50

Klaus Davi, scrittore, imprenditore e giornalista, è noto al grande pubblico per le sue apparizioni televisive (Domenica In, Tg3, Porta a porta). La sua agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co. ha tra i suoi clienti diverse grandi aziende italiane e straniere. Ha creato su YouTube il canale «KlausCondicio», con interviste a personaggi dell'attualità (non solo politica) che spesso finiscono sulle prime pagine dei giornali. Autore tra l'altro di Dì qualcosa di sinistra (2004), I contaballe (2006) e Fallocrazia (2007).

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