Tunisia nel caos: Ben Alì scappa e cerca rifugio all'estero

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Dopo un mese di rivolta contro il carovita e la corruzione, il presidente destituisce il governo e annuncia le elezioni. Poi abbandona il Paese, i militari prendono il controllo dell'aeroporto e il premier Ghannouchi prende il potere. FOTO E VIDEO

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Un "colpo di Stato" incruento ha messo fine a 24 anni di potere incontrastato di Zine El Abidine Ben Alì in Tunisia, dopo un mese di rivolta contro il carovita, la disoccupazione e la corruzione. Nel pomeriggio di venerdì 14 gennaio il presidente ha lasciato il Paese, forse diretto in Francia o a Malta, e i militari hanno preso il controllo dell'aeroporto. La tv ha annunciato che il potere è stato assunto provvisoriamente dal premier Mohamed Ghannouchi fino a nuove elezioni.

Ghannouchi è apparso in tv e ha lanciato un appello all'unità a tutti i tunisini. Dopo i 13 morti negli scontri della notte a Tunisi e in altre città, era arrivato l'annuncio dell'imposizione dello stato d'emergenza in tutto il Paese nordafricano con coprifuoco dalle 17 alle 7 del mattino. Le forze di sicurezza sono state autorizzate ad aprire il fuoco contro chiunque non obbedisca agli ordini ed è stato introdotto il divieto di assembramento fra più di tre persone. Il premier Ghannouchi, parlando ancora a nome di Ben Alì, aveva annunciato anche l'azzeramento del governo e l'impegno a convocare elezioni entro sei mesi. Nel frattempo, però, la situazione è precipitata con scontri e lancio di lacrimogeni davanti al ministero dell'Interno, e il 74enne presidente ha lasciato la Tunisia.

Secondo alcune fonti temeva una rivolta popolare cruenta come quella che nel 1989 in Romania portò alla destituzione e alla fucilazione di Nicolae Ceausescu. Il rovesciamento di Ben Alì segna il culmine di una rivolta popolare che secondo le Ong ha fatto 66 morti tra i manifestanti. A innescare le proteste a metà dicembre era stato il suicidio di un ambulante laureato a Sidi Bou Sid, che si era dato fuoco dopo il sequestro delle merci da parte delle polizia. L'ambulante è deceduto il 5 gennaio.

Alitalia e Air One hanno sospeso, per ragioni di sicurezza, tutti i voli da e per Tunisi fino al 17 gennaio compreso. Lo rivela con un comunicato il Gruppo Alitalia, precisando che i voli previsti venerdì 14 gennaio da e per Tunisi sono stati operati regolarmente. L'ultimo volo - l'Air One AP 805 - è decollato da Tunisi alle 18:00 ed è atterrato a Milano Malpensa alle 19:34.
Alitalia - informa il comunicato - contatterà i passeggeri prenotati sui voli sospesi per fornire informazioni e assistenza. Il Gruppo invita comunque i passeggeri a contattare il call center Alitalia al numero 06.2222 o il call center Air One al numero 199.207080 prima di recarsi in aeroporto.
A tutti i passeggeri - prosegue il comunicato - è comunque garantito il rimborso totale del biglietto, in caso di rinuncia, o la possibilità di cambiare prenotazione o itinerario entro il 31 gennaio.

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