Il Pentagono è in allerta per la prossima pubblicazione di un dossier di circa 3 milioni di pagine: rapporti diplomatici statunitensi che potrebbero riguardare anche l’Italia, come confermato dal ministro degli Esteri Franco Frattini
Leggi l'intervista al fondatore di Wikileaks
Le ambasciate di mezzo mondo tremano. Sono in allarme per la possibile imminente diffusione da parte di Wikileaks di decine di migliaia di documenti diplomatici riservati scambiati negli anni con la diplomazia americana. Una mole di informazioni che - stando a quanto annunciato dallo stesso sito che diffonde documenti ufficiali riservati - sarebbe "sette volte superiore" a quella diffusa in ottobre sulla guerra in Iraq. E che potrebbe riguardare anche l'Italia: gli Usa hanno notificato anche al nostro Paese la possibilità che vengano pubblicati documenti relativi alle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Lo ha confermato una portavoce dell'Ambasciata americana a Roma e lo stesso ministro degli Esteri Franco Frattini.
A confermare come imminente la pubblicazione dei documenti è stato proprio il Dipartimento di Stato americano, che ha già allertato la sua rete consolare e diplomatica affinché avverta a sua volta le diplomazie e i governi con cui è in contatto nel mondo. Perché questa volta la fuga di notizie potrebbe creare qualcosa di più dell'imbarazzo, potrebbe creare "tensioni".
Era stato lo stesso Wikileaks ad annunciare domenica scorsa con un messaggio su Twitter, di essere pronto alle nuove rivelazioni. Non aveva precisato la natura dei documenti, si era limitato a dire che la nuova fuga di documenti sarebbe stata di proporzioni sette volte superiori a quella dei 400mila file sull'Iraq pubblicati in ottobre. Ora è il Dipartimento di Stato Usa a precisarne la natura: il materiale dovrebbe riguardare telegrammi e dossier che la diplomazia americana ha scambiato nel mondo che i corpi diplomatici di altri Paesi.
Secondo la CNN, i nuovi documenti riguarderebbero un periodo compreso tra il 2006 e il 2009. Una mole immensa di messaggi, telegrammi e informazioni che le diplomazie del mondo si sono scambiate con i colleghi americani, e che possono riguardare i temi più svariati. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip Crowley, conversando con alcuni giornalisti ha ammesso che la loro diffusione è considerata imminente, e che potrebbe "creare tensioni" nelle relazioni diplomatiche.
"Ci prepariamo allo scenario peggiore" ha detto. "Non sappiamo cosa sarà pubblicato, ma sappiamo fin dall'inizio che Wikileaks è in possesso di files del Dipartimento di Stato".
Per questo dal ministero degli Esteri Usa sono già partite note interne per invitare il corpo diplomatico americano ad analizzare i telegrammi e i documenti relativi al periodo in questione. In caso di informazioni potenzialmente imbarazzanti, i diplomatici Usa del mondo devono mettersi in contatto con i governi locali, nel tentativo di arginare una fuga di notizia che, in teoria, può avere un impatto clamoroso.
Secondo indiscrezioni di media americani e inglesi, starebbero per diventare pubbliche informazioni riservate riguardanti casi di corruzione, o relative a valutazioni diplomatiche su governi e politici. I Paesi coinvolti sarebbero a decine, dalla Russia all' Afghanistan, dalla Turchia ad Israele. Coinvolta anche l'Europa.
Non è da escludere, dunque, che parte del materiale possa riguardare anche l'Italia.
Il Pentagono ha definito la fuga come "un tentativo irresponsabile di destabilizzare la sicurezza globale".
Le ambasciate di mezzo mondo tremano. Sono in allarme per la possibile imminente diffusione da parte di Wikileaks di decine di migliaia di documenti diplomatici riservati scambiati negli anni con la diplomazia americana. Una mole di informazioni che - stando a quanto annunciato dallo stesso sito che diffonde documenti ufficiali riservati - sarebbe "sette volte superiore" a quella diffusa in ottobre sulla guerra in Iraq. E che potrebbe riguardare anche l'Italia: gli Usa hanno notificato anche al nostro Paese la possibilità che vengano pubblicati documenti relativi alle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Lo ha confermato una portavoce dell'Ambasciata americana a Roma e lo stesso ministro degli Esteri Franco Frattini.
A confermare come imminente la pubblicazione dei documenti è stato proprio il Dipartimento di Stato americano, che ha già allertato la sua rete consolare e diplomatica affinché avverta a sua volta le diplomazie e i governi con cui è in contatto nel mondo. Perché questa volta la fuga di notizie potrebbe creare qualcosa di più dell'imbarazzo, potrebbe creare "tensioni".
Era stato lo stesso Wikileaks ad annunciare domenica scorsa con un messaggio su Twitter, di essere pronto alle nuove rivelazioni. Non aveva precisato la natura dei documenti, si era limitato a dire che la nuova fuga di documenti sarebbe stata di proporzioni sette volte superiori a quella dei 400mila file sull'Iraq pubblicati in ottobre. Ora è il Dipartimento di Stato Usa a precisarne la natura: il materiale dovrebbe riguardare telegrammi e dossier che la diplomazia americana ha scambiato nel mondo che i corpi diplomatici di altri Paesi.
Secondo la CNN, i nuovi documenti riguarderebbero un periodo compreso tra il 2006 e il 2009. Una mole immensa di messaggi, telegrammi e informazioni che le diplomazie del mondo si sono scambiate con i colleghi americani, e che possono riguardare i temi più svariati. Il portavoce del Dipartimento di Stato americano, Philip Crowley, conversando con alcuni giornalisti ha ammesso che la loro diffusione è considerata imminente, e che potrebbe "creare tensioni" nelle relazioni diplomatiche.
"Ci prepariamo allo scenario peggiore" ha detto. "Non sappiamo cosa sarà pubblicato, ma sappiamo fin dall'inizio che Wikileaks è in possesso di files del Dipartimento di Stato".
Per questo dal ministero degli Esteri Usa sono già partite note interne per invitare il corpo diplomatico americano ad analizzare i telegrammi e i documenti relativi al periodo in questione. In caso di informazioni potenzialmente imbarazzanti, i diplomatici Usa del mondo devono mettersi in contatto con i governi locali, nel tentativo di arginare una fuga di notizia che, in teoria, può avere un impatto clamoroso.
Secondo indiscrezioni di media americani e inglesi, starebbero per diventare pubbliche informazioni riservate riguardanti casi di corruzione, o relative a valutazioni diplomatiche su governi e politici. I Paesi coinvolti sarebbero a decine, dalla Russia all' Afghanistan, dalla Turchia ad Israele. Coinvolta anche l'Europa.
Non è da escludere, dunque, che parte del materiale possa riguardare anche l'Italia.
Il Pentagono ha definito la fuga come "un tentativo irresponsabile di destabilizzare la sicurezza globale".