Rifiuti, l’Ue bacchetta l’Italia. Interviene anche il Papa

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Nuovo richiamo della Commissione europea, che non esclude l’invio di una delegazione in Campania: “Come nel 2007. Il problema non è stato risolto”. Bertolaso: "Facciano il loro mestiere". Benedetto XVI: “Trovare una soluzione giusta”. VIDEO E FOTO

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Anche il Papa punta i riflettori sul caos dei rifiuti in Campania. Benedetto XVI ha inviato oggi un messaggio al vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, rivolto alle popolazioni di Boscoreale e Terzigno in relazione alla crisi dei rifiuti. "Il Santo Padre - si legge nel testo diffuso sul sito web della diocesi - che segue con paterna attenzione le  preoccupanti notizie provenienti dal territorio di Terzigno, La prega  di farsi interprete della Sua vicinanza spirituale nell'auspicio che, con il concorso e la buona volontà di tutti, sia trovata una giusta e condivisa soluzione al problema". "Sua Santità - si conclude il  messaggio - volentieri imparte la Sua benedizione alle care popolazioni dell'area".

Intanto la Commissione europea ribadisce di essere "molto preoccupata" per la situazione dei rifiuti a Terzigno e ritiene che quanto stia succedendo in questi giorni in Campania dimostri che le misure adottate dal 2007 "sono insufficienti". E' quanto si legge in una dichiarazione del commissario europeo all'Ambiente Janez Potocnik. "La Commissione segue molto da vicino la situazione della gestione dei rifiuti in Campania. Ritiene infatti che la situazione attuale sia molto simile alla crisi esplosa nel 2007 che indusse la Commissione ad avviare un'infrazione contro l'Italia", sottolinea una nota diffusa a Bruxelles, nella quale si ricorda che il 4 marzo scorso la Corte europea di giustizia giudicò che l'Italia era in infrazione rispetto al diritto comunitario, in quanto non aveva realizzato in Campania una rete di impianti atta a garantire lo smaltimento dei rifiuti urbani in maniera sicura per la salute dei cittadini e per l'ambiente.

"Sono molto preoccupato per quanto succede attualmente in Campania - ha affermato Potocnik - La Commissione sta ancora valutando la documentazione che ci è stata trasmessa dalle autorità italiane all'inizio di ottobre, ma la situazione odierna ci fa pensare che le misure adottate dal 2007 in poi sono insufficienti. Ciò che succede in questi giorni dimostra che le autorità italiane non hanno ancora preso tutte le misure necessarie per giungere a una soluzione definitiva ed adeguata del problema". E questo, ha sottolineato ancora il commissario, "è dimostrato dal fatto che la Regione Campania non si è ancora dotata di un piano di smaltimento dei rifiuti e che l'inceneritore di Acerra, l'unico attualmente in funzione, non è in grado di funzionare a regime. Questo implica che le autorità regionali non sono in grado di attuare un programma che garantisca lo smaltimento delle ecoballe né tantomeno quello dei rifiuti prodotti su base quotidiana. La situazione odierna non è cambiata rispetto a quando la Commissione decise di bloccare i finanziamenti europei".

Infine, Potocnik ha fatto sapere che "la Commissione sta valutando la possibilità di inviare in Campania una propria delegazione per accertare la situazione in loco e valutare le misure necessarie da adottare nel contesto dell'infrazione in corso. Qualora la Commissione dovesse nuovamente deferire la causa alla Corte di giustizia e qualora la Corte dovesse nuovamente condannare l'Italia, tale condanna comporterebbe una sanzione pecuniaria".

Anche ieri la Commissione europea era intervenuta sull'emergenza rifiuti in Campania, chiedendo all'Italia di far presto e avvertendo che non verranno sbloccati i fondi per l'apertura di una discarica in un parco nazionale.

Alle critiche che arrivano da Bruxelles ha risposto il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. "L'Unione Europea - ha detto Bertolaso, nell'aquilano per una serie di cerimonie - farebbe bene a fare il proprio mestiere e invece di dare giudizi dovrebbe dare una mano a trovare alternative". Per Bertolaso, però, "è sbagliato sostenere che sia l'Ue a criticare perché si tratta del pregiudizio di singoli". E ha assicurato: "Le cose funzioneranno, si è trattato di un momento di fortissima tensione e grande disagio che io spero si possa risolvere anche nell'arco delle prossime ore perché è questa la condizione da parte nostra per andare avanti con tutti gli impegni che stiamo prendendo. Ritengo che vi siano le premesse per poter continuare ad aprire le altre discariche previste dal piano, per far funzionare Acerra come sta già sta funzionando, per aprire gli altri due impianti di termovalorizzazione e per fare finalmente una raccolta differenziata che sia vera nei fatti e non nei numeri che vengono distribuiti".

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