Iran: Carla Bruni si mobilita per Sakineh

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La première dame ha scritto una lettera per chiedere che venga risparmiata la donna condannata alla lapidazione e dice: "La Francia non la abbandonerà"

Carla Bruni: guarda l'album fotografico

Un nuovo nome illustre si aggiunge a tutti quelli che, in tutto il mondo, con manifestazioni, raccolte di firme e petizioni si sono mobilitati per cercare di salvare la vita di Sakineh Mohammadi-Ashtiani, la donna iraniana condannata a morte per lapidazione perché accusata di adulterio e di complicità nell’omicidio del marito.
E' quello di Carla Bruni, che ha scritto una lettera, che sarà pubblicata da Liberation, dalla rivista Elle e sull'americano Huffington Post, per chiedere che venga risparmiata la vita di Sakineh.

Nella sua lettera, la Bruni si rivolge direttamente alla donna, costretta alla confessione dopo 99 frustate: "Sappiate – dice – che mio marito difenderà la vostra causa senza sosta e che la Francia non vi abbandonerà".

La voce di Carla Bruni si unisce ai tanti esponenti "della letteratura e delle arti" che hanno accolto l'appello del filosofo francese Bernard-Henri Levy che, sul suo sito internet, ha lanciato una petizione a sostegno della donna pronendo appunto l'idea di una lettera al  giorno in difesa di Sakineh.

La petizione di sostegno a Sakineh Mohammadi-Ashtiani, comparsa il 15 agosto sul sito web del filosofo, Le règle du jeu, e poi pubblicata in prima pagina da Liberation, raccoglie ogni giorno 1.800-2.000 nuove firme. Tra le più recenti, quelle delle attrici Catherine Deneuve, Jane Birkin, Charlotte Gainsbourg, Jeanne Moreau, Gerard Depardieu e di personalità politiche come Martine Aubry, Valery Giscard d'Estaing e Bertrand Delanoe.

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