Intrigo Usa-Iran, lo scienziato Amir: “Così mi hanno rapito”

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Parla Shahram Amiri, il fisico nucleare misteriosamente scomparso nel 2009 e riapparso lunedì a Washington. L’Iran ha accusato la Cia di averlo prelevato con forza. Stati Uniti: nessun sequestro, era in America di sua volontà

“Ho attraversato due strade, un furgone bianco si è fermato davanti a me. C’erano tre persone nel veicolo: un autista, un’altra persona con la barba vestita in modo formale e una terza sul sedile posteriore. Anche questa era vestita in modo formale. In lingua Farsi mi hanno detto di far parte di un gruppo di pellegrini e hanno aggiunto: andiamo verso una moschea e saremo felici di portare anche te”. Così Shahram Amiri, lo scienziato nucleare iraniano misteriosamente scomparso nel 2009 e riapparso lunedì a Washington dicendo di esser stato rapito dalla Cia durante un pellegrinaggio in Arabia Saudita e trattenuto per 14 mesi, racconta a una televisione danese alcuni dettagli del suo sequestro.

E continua: “Stavo per entrare nel furgone e quando ho aperto la porta per sedermi la persona sul sedile posteriore mi ha puntato una pistola e mi ha detto: stai tranquillo non fare rumore. Il governo israeliano vuole assumersi tutte le responsabilità di questa vicenda. Hanno detto: se non l’obbligate a cooperare siamo pronti a prenderci le responsabilità di questo rapimento, prendere in custodia questa persona e obbligarla a parlare. Se non parla lo terremo nelle nostre prigioni segrete e daremo informazioni false a suo nome ai media, che verranno usate per danneggiare la repubblica islamica dell’Iran”.

Lo scienziato iraniano nucleare, Shahram Amiri, ha lasciato ora gli Stati Uniti e ha annunciato che al suo arrivo a Teheran racconterà ai media iraniani tutti i particolari del suo "sequestro". Amiri è partito da Washington con un volo diretto verso un Paese terzo, da cui prenderà una coincidenza per l'Iran. La repubblica islamica ha accusato gli Stati Uniti di aver rapito lo scienziato, che ha lavorato per l'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, ma secondo altre fonti avrebbe scelto liberamente di collaborare con Washington fornendo informazioni sul programma atomico iraniano e in questo ultimo anno avrebbe vissuto in Arizona, prima di decidere il rimpatrio per le pressioni ricevute dalla sua famiglia. Per il Dipartimento di Stato Usa Amiri non è stato né rapito dalla Cia, né imprigionato negli Usa né torturato. Amiri era negli Stati Uniti "di sua volontà ed è libero di andarsene se vuole", ha detto il segretario di stato Hillary Clinton. E il portavoce del Dipartimento ha sottolineato: "Non posso dire se Amiri abbia dato informazioni sul programma nucleare iraniano”.

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