L'annuncio del premier Benyamin Netanyahu per ottenere la liberazione del caporale da quattro anni prigioniero di Hamas a Gaza. Delusa la famiglia di Shalit, impegnata in questi giorni in una marcia per fare pressioni sul governo
Israele è disposto a pagare un caro prezzo - mille detenuti palestinesi - "ma non qualunque prezzo" per la liberazione del caporale Ghilad Shalit, da quattro anni prigioniero di Hamas a Gaza. Questo il senso del messaggio che il premier Benyamin Netanyahu ha rivolto oggi alla popolazione per spiegare le ragioni della sua condotta davanti a una parte dell'opinione pubblica che reclama a voce sempre più alta il ritorno di Shalit a casa.
Un discorso liquidato subito come mero tentativo di manipolazione dell'opinione pubblica da Hamas. E accolto con aperta delusione dalla famiglia del militare e dai sostenitori della campagna pro-Shalit, nel quinto giorno della marcia che i genitori, Noam e Aviva, stanno attuando - accompagnati da centinaia, se non migliaia, di israeliani - dalla loro abitazione a Mitzpe Hila, in Alta Galilea, alla residenza del premier a Gerusalemme per far pressione sul governo.
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Un discorso liquidato subito come mero tentativo di manipolazione dell'opinione pubblica da Hamas. E accolto con aperta delusione dalla famiglia del militare e dai sostenitori della campagna pro-Shalit, nel quinto giorno della marcia che i genitori, Noam e Aviva, stanno attuando - accompagnati da centinaia, se non migliaia, di israeliani - dalla loro abitazione a Mitzpe Hila, in Alta Galilea, alla residenza del premier a Gerusalemme per far pressione sul governo.
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