Onu, nuove sanzioni all'Iran. Ahmadinejad: "Spazzatura"
MondoIl Consiglio di Sicurezza ha approvato una quarta tornata di sanzioni contro Teheran per il suo programma nucleare. La risoluzione ha ricevuto 12 voti a favore, due contrari e un astenuto. Dura la reazione del presidente iraniano
ONU - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato una Risoluzione che impone un nuovo pacchetto di sanzioni contro l'Iran per il suo controverso programma nucleare.
La Risoluzione ha ricevuto 12 voti favorevoli, due contrari da parte di Turchia e Brasile e un astenuto, il Libano.
Subito dopo l'approvazione del nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Repubblica islamica, l'ambasciatore degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, Susan Rice, ha chiarito che "la nuova Risoluzione contro l'Iran non è rivolta contro il popolo iraniano". "Manterremo l'approccio diplomatico con la leadership iraniana - ha aggiunto la Rice - e la risoluzione attuale sostiene questo metodo".
Dura la reazione del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che ha definito la decisione dell'Onu "senza valore, da buttare nel cestino delle immondizie come una salvietta" .
La sanzione - La risoluzione prevede che l'Iran non potrò investire all'estero in nessuna attività sensibile, come le miniere di uranio, e che le sue navi potranno essere ispezionate in alto mare. Il progetto proibisce anche la vendita all'Iran di otto nuovi tipi di armamenti pesanti, in particolare di carri armati.
Il testo comprende anche tre allegati che contengono elenchi di privati, società e banche di nazionalità iraniana che verranno aggiunti a quelli già colpiti da precedenti sanzioni individuali che
impongono un congelamento di beni finanziari e la proibizione a viaggiare all'estero.
Nelle liste presenti negli allegati c'è il nome di una sola persona fisica: si tratta di Javad Rahiqi, capo dell'Organizzazione per l'energia atomica iraniana (Aeoi). Ci sono poi 23 tra istituzioni e banche legate ad attività missilistiche e nucleari iraniane, 15 controllate dal Corpo dei guardiani della rivoluzione (Irgc, i Pasdaran), e tre direttamente legate alla Compagnia di trasporto marittimo del Paese.
La scheda - Dal 2006 il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha imposto all'Iran tre tornate di sanzioni, oltre a quella approvate oggi:
- Dicembre 2006: con la risoluzione n° 1737, approvata all'unanimità, si impone il divieto di vendita a Theran di qualsiasi tencologia che possa essere utilizzata per l'attività di arricchimento dell'uranio. A 12 alte figure del regime viene vietato viaggiare all'estero. I loro beni vengono congelati, così come quelli di 10 istituzioni direttamente legate al programma nucleare.
- Marzo 2007: con la risoluzione 1747, approvata all'unanimità, si introduce per Teheran il divieto di esportare armi e il divieto agli altri paesi di vendere a Teheran aerei da combattimento, elicotteri d'assalto, missili e blindati. Vengono congelati i beni di 13 istituzioni (inclusa la banca statale) e di altre 15 alte figure del regime, inclusi i vertici delle Guardie rivoluzionarie. Stop anche ai finanziamenti al governo di Teheran.
- Marzo 2008: con la risoluzione 1803 (14 voti a favore e un astenuto) si vietano i viaggi all'estero alle personalità coinvolte nel programma nucleare e si introducono ispezioni su navi iraniane sospette.
La Risoluzione ha ricevuto 12 voti favorevoli, due contrari da parte di Turchia e Brasile e un astenuto, il Libano.
Subito dopo l'approvazione del nuovo pacchetto di sanzioni nei confronti della Repubblica islamica, l'ambasciatore degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu, Susan Rice, ha chiarito che "la nuova Risoluzione contro l'Iran non è rivolta contro il popolo iraniano". "Manterremo l'approccio diplomatico con la leadership iraniana - ha aggiunto la Rice - e la risoluzione attuale sostiene questo metodo".
Dura la reazione del presidente iraniano Mahmud Ahmadinejad, che ha definito la decisione dell'Onu "senza valore, da buttare nel cestino delle immondizie come una salvietta" .
La sanzione - La risoluzione prevede che l'Iran non potrò investire all'estero in nessuna attività sensibile, come le miniere di uranio, e che le sue navi potranno essere ispezionate in alto mare. Il progetto proibisce anche la vendita all'Iran di otto nuovi tipi di armamenti pesanti, in particolare di carri armati.
Il testo comprende anche tre allegati che contengono elenchi di privati, società e banche di nazionalità iraniana che verranno aggiunti a quelli già colpiti da precedenti sanzioni individuali che
impongono un congelamento di beni finanziari e la proibizione a viaggiare all'estero.
Nelle liste presenti negli allegati c'è il nome di una sola persona fisica: si tratta di Javad Rahiqi, capo dell'Organizzazione per l'energia atomica iraniana (Aeoi). Ci sono poi 23 tra istituzioni e banche legate ad attività missilistiche e nucleari iraniane, 15 controllate dal Corpo dei guardiani della rivoluzione (Irgc, i Pasdaran), e tre direttamente legate alla Compagnia di trasporto marittimo del Paese.
La scheda - Dal 2006 il Consiglio di sicurezza dell'Onu ha imposto all'Iran tre tornate di sanzioni, oltre a quella approvate oggi:
- Dicembre 2006: con la risoluzione n° 1737, approvata all'unanimità, si impone il divieto di vendita a Theran di qualsiasi tencologia che possa essere utilizzata per l'attività di arricchimento dell'uranio. A 12 alte figure del regime viene vietato viaggiare all'estero. I loro beni vengono congelati, così come quelli di 10 istituzioni direttamente legate al programma nucleare.
- Marzo 2007: con la risoluzione 1747, approvata all'unanimità, si introduce per Teheran il divieto di esportare armi e il divieto agli altri paesi di vendere a Teheran aerei da combattimento, elicotteri d'assalto, missili e blindati. Vengono congelati i beni di 13 istituzioni (inclusa la banca statale) e di altre 15 alte figure del regime, inclusi i vertici delle Guardie rivoluzionarie. Stop anche ai finanziamenti al governo di Teheran.
- Marzo 2008: con la risoluzione 1803 (14 voti a favore e un astenuto) si vietano i viaggi all'estero alle personalità coinvolte nel programma nucleare e si introducono ispezioni su navi iraniane sospette.