La visita di quattro giorni in Siria del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha contribuito a rafforzare i rapporti diplomatici tra i due Paesi
Roma e Damasco ancora più vicine. La visita di Stato di quattro giorni in Siria del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha infatti rafforzato i già stretti rapporti bilaterali tra i due Paesi.
Amicizia è la parola all'insegna della quale si è svolta la prima missione di un presidente della Repubblica italiano a Damasco, così come hanno avuto modo di sottolineare sia Napolitano sia il rais siriano, Bashar Al-Assad, al termine dei colloqui ufficiali di giovedì.
Attenzione e cordialità che sono andate però oltre la pura formalità: protocollo a parte, i due presidenti insieme alle rispettive consorti si sono infatti incontrati informalmente in tre diverse occasioni, compresa una cena a quattro in un ristorante di Aleppo, dove le due coppie sono arrivate a bordo di un'auto guidata dallo stesso Assad.
L'ultima occasione per un saluto è poi stata offerta questa mattina dalla visita al sito archeologico di Ebla, dove da quasi cinque decenni lavora una missione italiana. "E' la prova concreta - ha commentato il presidente della Repubblica - dell'importanza della cooperazione e della comprensione culturale tra Italia e Siria".
Infatti, se è vero che il ritrovamento del sito, una delle scoperte più importanti dell'ultimo secolo, è frutto degli scavi italiani condotti dal professor Paolo Matthiae, la missione è andata avanti anche grazie alla collaborazione della Siria. Ragione per cui Napolitano si dice "molto contento che Assad abbia assicurato ogni sostegno anche in futuro", promettendo di essere disposto ad incrementare gli aiuti offerti da Damasco.
Un impegno che inoltre faciliterà l'organizzazione del cinquantesimo anniversario della missione italiana, che cade nel 2015, e per la quale "sono previsti grandi eventi", dice sempre il capo dello Stato. "La visita a Ebla - conclude soddisfatto Napolitano prima di lasciare la Siria per rientrare a Roma - è la degna conclusione della mia visita".
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Napolitano: nessun commento su interpretazione di Berlusconi
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Attenzione e cordialità che sono andate però oltre la pura formalità: protocollo a parte, i due presidenti insieme alle rispettive consorti si sono infatti incontrati informalmente in tre diverse occasioni, compresa una cena a quattro in un ristorante di Aleppo, dove le due coppie sono arrivate a bordo di un'auto guidata dallo stesso Assad.
L'ultima occasione per un saluto è poi stata offerta questa mattina dalla visita al sito archeologico di Ebla, dove da quasi cinque decenni lavora una missione italiana. "E' la prova concreta - ha commentato il presidente della Repubblica - dell'importanza della cooperazione e della comprensione culturale tra Italia e Siria".
Infatti, se è vero che il ritrovamento del sito, una delle scoperte più importanti dell'ultimo secolo, è frutto degli scavi italiani condotti dal professor Paolo Matthiae, la missione è andata avanti anche grazie alla collaborazione della Siria. Ragione per cui Napolitano si dice "molto contento che Assad abbia assicurato ogni sostegno anche in futuro", promettendo di essere disposto ad incrementare gli aiuti offerti da Damasco.
Un impegno che inoltre faciliterà l'organizzazione del cinquantesimo anniversario della missione italiana, che cade nel 2015, e per la quale "sono previsti grandi eventi", dice sempre il capo dello Stato. "La visita a Ebla - conclude soddisfatto Napolitano prima di lasciare la Siria per rientrare a Roma - è la degna conclusione della mia visita".
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