Il ministero della Difesa cinese invita a "parlare e agire con calma per non inasprire le tensioni trai due paesi e i loro eserciti”. Pechino nega un ruolo negli ultimi attacchi informatici su Internet
Adesso la Cina è stufa. Non vuole che gli Stati Uniti dipingano la Repubblica Popolare come la patria degli hacker pronti a sabotare gli interessi americani e la privacy degli internauti.
L'esercito cinese ha invitato gli Stati Uniti a "parlare e agire con calma" per non inasprire le tensioni tra i due Paesi, negando che l'Esercito di Liberazione Popolare abbia avuto un ruolo negli ultimi attacchi informatici su Internet. Huang Xueping, portavoce del Ministero cinese della Difesa, ha detto che il governo non revocherà la sospensione dei "piani militari bilaterali" con Washington dopo l'annuncio giunto a fine di gennaio sulla vendita di armi per 6,4 miliardi di euro a Taiwan, isola indipendente su cui Pechino rivendica la sovranità. A gennaio, il colosso delle ricerche online ha minacciato di abbandonare la Cina a causa della censura e di attacchi informatici. Secondo gli analisti, gli attacchi erano operazioni sofisticate, forse coordinati o favoriti dall'esercito cinese. La vicenda ha inasprito le tensioni con Washington su questioni che vanno dal commercio e dalla valuta cinese all'incontro della settimana scorsa tra il presidente Usa Barack Obama e il leader spirituale tibetano in esilio, il Dalai Lama. "La Cina chiede agli Usa di parlare e agire con calma, per evitare di danneggiare ulteriormente le relazioni tra i due Paesi e i loro eserciti", ha detto Huang."Ricondurre gli attacchi informatici al governo cinese e all'esercito è totalmente infondato e irresponsabile".
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