Iran, i sessanta nemici del regime

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Iran, la black list pubblicata on line sul sito jamejamonline.ir
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Il governo di Tehran ha rilasciato una lista con le sessanta organizzazioni che stanno partecipando alla "guerra morbida" contro Ahmadinejad. E con le quali è proibito qualsiasi contatto

Iran: il volto della protesta. L'album fotografico

di Floriana Ferrando

Il Ministero Iraniano dell’Informazione ha pubblicato una blacklist dove appaiono i nomi delle organizzazioni internazionali accusate di essere attive nella soft war contro il regime islamico in Iran, e con le quali è proibito avere qualsiasi contatto.

Già in passato si erano verificati arresti a scapito di persone che mantenevano rapporti con alcune di queste organizzazione, ma non era stata mai diffusa una lista nera ufficiale. L’iniziativa – spiega il ministro dell’Intelligence Heydar Moslehi - arriva in risposta a tutte le azioni che il mondo occidentale sta organizzando nel tentativo di rovesciare il governo di Ahmadinejad.

L’idea è nata dopo che sono stati arrestati numerosi cittadini stranieri durante gli scontri avvenuti alle celebrazioni dell’Ashura, la più importante festività sciita, e il ministro aggiunge: “Dopo l'Ashura, chi prende parte a scontri sarà considerato mohared”, una persona cioè che fa la guerra a Dio.

In prima linea fra i nomi tabù, la BBC, che l’anno scorso ha lanciato un canale televisivo in farsi e due radio, Voice of America e Radio Farda, entrambe in lingua farsi, a sostegno del Movimento Verde. Un vero affronto al governo in carica.

Sulla lista anche Wilton Park, un gruppo britannico che organizza convegni di politica estera, l’università di Yale, e nomi come Berkman Center e Soros Foundation che sostengono i progetti Global Voice Online e Global Voice Advocacy. Due siti che venivano già controllati e filtrati dal regime iraniano.

La collaborazione con queste organizzazioni e con fonti di informazione ad esse legate è stata vietata e verrà addirittura considerata reato penale. Categoricamente proibito l’accesso al sito dell’opposizione Rah-e Sabz, diventato un’importante fonte d informazioni per i media esteri durante le recenti proteste.

L’azione ha provocato indignazione in tutto il mondo, e ancora una volta sono venuti alla luce i tentativi da parte del regime di soffocare le voci degli attivisti a sostegno dei diritti umani in Iran. La situazione sembra peggiorare di settimana in settimana, negli ambienti universitari, fra gli studenti e i docenti, si è creata un’atmosfera di vero terrore. Tutto questo a testimonianza del fatto che la sopravvivenza del governo in carica è pericolosamente minacciata dalla libertà di espressione e dalla democrazia, che vengono così tenute a bada con qualsiasi mezzo.

I giovani iraniani speranzosi di un futuro migliore non si arrendono e usano tutti i mezzi a loro disposizione. Da qualche giorno il sito di Almadinejad è inagibile a causa di un tentativo di hackeraggio. Chi provava ad accedere visualizzava questo messaggio: “Caro Dio, nel 2009 hai portato via il mio cantante preferito, Michael Jackson, la mia attrice preferita, Farrah Fawcett, il mio attore preferito, Patrick Swayze, la mia voce preferita, Neda. Ti prego, nel 2010 non dimenticare Ahmadinejad e Khamenei, il mio politico e il mio dittatore preferiti. Grazie!".

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