"Serve da parte loro una forte determinazione a convincere la giunta birmana a cambiare strada", dice l'inviato speciale dell'Ue per la Birmania
Sarà aperto ai diplomatici e ad alcuni media il processo in Myanmar a Aung San Suu Kyi. Fonti del ministero dell'Informazione birmano hanno spiegato che un diplomatico di ogni ambasciata o consolato, cinque giornalisti stranieri e cinque locali potranno assistere nel carcere di Insein, alla periferia della capitale, al procedimento contro la 63enne leader dell'opposizione. Per Piero Fassino, inviato speciale dell'Ue per la Birmania-Myanmar, si tratta di "un processo ingiusto e ingiustificato. Serve una forte determinazione nei Paesi asiatici a convincere la giunta birmana a cambiare strada".