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Carabiniere ucciso ad Asso, Crosetto: “Non dovrà accadere mai più”

Lombardia

“Il servizio per il supporto psicologico del Ministero della Difesa rivolto al personale militare sarà completamente ripensato, anche in funzione del contesto sociale di oggi che presenta indubbiamente criticità maggiori rispetto al passato”, ha affermato in una nota il ministro della Difesa

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"L'attuale servizio per il supporto psicologico del Ministero della Difesa rivolto al personale militare sarà completamente ripensato, anche in funzione del contesto sociale di oggi che presenta indubbiamente criticità maggiori rispetto al passato. Eventi come quello avvenuto nella giornata di ieri, presso la Stazione dei Carabinieri di Asso (Como), che ha comportato la scomparsa del luogotenente dei Carabinieri Doriano Furcieri non dovranno mai più accadere. È mia intenzione rivedere in maniera significativa e al più presto, il supporto psicologico al personale militare", ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in una nota dopo la morte del luogotenente Doriano Furceri, ucciso dal brigadiere Antonio Milia. (LE FOTO DEL BLITZ)

L'omicidio del luogotenente

Milia è stato bloccato ieri mattina con l'irruzione dei reparti speciali nella caserma di Asso dove, dopo aver sparato e ucciso Furcieri, si era asserragliato. Secondo quanto ricostruito il luogotenente non voleva Milia in servizio, dopo la sospensione per motivi psichiatrici, un provvedimento preso dai vertici della Compagnia di Como in seguito ad alcuni comportamenti allarmanti. Gli era stata, inoltre, tolta la pistola di ordinanza. Fino alle scorse settimane, quando Milia ha ottenuto il via libera al reintegro in servizio da parte della commissione medica di Milano, senza alcuna limitazione. Ma il luogotenente Furcieri non lo ha ritenuto in condizioni tali da poter tornare al lavoro e lo ha messo in ferie forzate. Da qui sarebbero nati gli attriti e la discussione sfociata nell'omicidio.

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Un'immagine del blitz dei carabinieri - ©Ansa

Il blitz dei reparti speciali

C'è stata un'estenuante negoziazione con Milia, asserragliato in caserma, prima dell'intervento dei corpi speciali che lo hanno bloccato. La mediazione è iniziata prima tra due colleghi della stazione di Asso, in collegamento con quelli specializzati di Milano che sono andati poi sul posto, infine con quelli del Gis. Il Gruppo speciale ha predisposto più piani di azione, a seconda delle circostanze, per cercare di salvaguardare la vita sia di Milia sia delle altre persone presenti in caserma. Nel blitz Milia ha ferito con un colpo di pistola al ginocchio un componente dei Gis ed è poi stato bloccato dai militari.

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