Milano, presunta corruzione per pilotare aste: condannato ex banditore

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L’uomo è stato condannato a 11 anni e due mesi di reclusione perché sarebbe stato al centro di un presunto sistema di corruzione fatto di ‘stecche’ per pilotare le aste. I reati contestati coprono un arco di tempo che va dal 2012 al 2014

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È stato condannato a 11 anni e 2 mesi di reclusione un ex banditore d'asta di un istituto per le vendite giudiziarie, che sarebbe stato al centro di un presunto sistema di corruzione fatto di 'stecche' per pilotare le aste. Lo ha deciso la decima sezione penale del tribunale di Milano (presidente del collegio Antonella Bertoja), a seguito delle indagini della polizia locale, coordinate dal pm Grazia Colacicco, che nel settembre 2020 avevano portato anche a sei patteggiamenti e a tre condanne in abbreviato. La stessa sezione del tribunale, tra l'altro, ha condannato un'altra quindicina di imputati a pene comprese tra un anno e 8 mesi e 3 anni e 3 mesi. I reati contestati nell'inchiesta, ossia corruzione in atti giudiziari, falso in atto pubblico e turbativa d'asta aggravata, coprono un arco di tempo che va dal 2012 al 2014.

La vicenda

Secondo la ricostruzione della procura, l’uomo avrebbe truccato le aste per danneggiare il creditore e favorire la società debitrice, posticipando appositamente le date di svolgimento in cambio di denaro. Come ricostruito dall'indagine, in più occasioni avrebbe falsificato il verbale d'incanto affermando che i beni pignorati erano rimasti invenduti, consentendo così al debitore, con cui si era messo d'accordo nelle telefonate intercettate, di rientrarne in possesso, in alcuni casi per cifre irrisorie. In particolare, in cambio di una mazzetta da 2.500 euro, avrebbe pilotato l'asta del valore di 173mila euro su un pastificio di Trezzano sul Naviglio (in provincia di Milano) che, dopo il fallimento, aveva debiti per circa 110mila euro.

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