In regione sono 930 i nuovi casi di positività al Coronavirus su 24.129 tamponi effettuati
Il nuovo live con tutti gli aggiornamenti di oggi a Milano
A Milano si sono verificati 308 casi, di cui 139 in città. In regione sono 930 i nuovi casi di positività al Coronavirus su 24.129 tamponi effettuati.
Intanto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala ha scritto sulla sua pagina Instagram: "Ci sono mattine in cui ti possono cadere le braccia: il tuo Paese in preda a una crisi politica difficile da decifrare e nel momento sbagliato, la tua Regione che chiede l'assegnazione dei vaccini in base al Pil" (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI).
17:00 - In Lombardia 930 nuovi casi, a Milano 308
Sono 930 i nuovi casi di positività al Coronavirus registrati in Lombardia su 24.129 tamponi effettuati, con un tasso di positività del 3,8%. Sono 425 le persone ricoverate in terapia intensiva, 24 in meno di ieri, e 3.619 quelle negli altri reparti, più 66. I decessi sono stati 57, per un totale complessivo di 26.339. Per quanto riguarda le province, a Milano si sono verificati 308 casi, di cui 139 in città. A Varese sono stati 55, a Como 59, a Monza e Brianza 31, a Mantova 94, a Pavia 94, a Brescia 136, a Bergamo 17, a Lodi 29, a Sondrio 54, a Lecco otto e a Cremona 11.
16:49 - Arcivescovo Milano: “Servizio d'informazione prezioso”
"Desidero in primo luogo esprimere la mia ammirazione e gratitudine, perché in questo tempo tribolato voi siete rimasti al vostro posto, come tante altre categorie di persone. Siete rimasti al vostro posto: per un senso del dovere, per una concezione del lavoro come servizio di pubblica utilità, per una vivacità culturale animata dal desiderio di vedere, di comprendere, di comunicare", inizia con queste parole la 'lettera al direttore' che l'arcivescovo di Milano Mario Delpini ha inviato in occasione del patrono dei giornalisti San Francesco di Sales e rivolta a tutta la categoria. Nella lettera l'arcivescovo annuncia che il consueto incontro, quest'anno fissato per il 21 gennaio, è stato rinviato a quando sarà possibile farlo in presenza e apre a una riflessione sul ruolo dell'informazione in questo momento. "Questo servizio alla comunicazione si è rivelato particolarmente prezioso in questi momenti in cui altre forme di esperienza sono state precluse" ha spiegato, sottolineando però che "quest'opera di mediazione può essere un aiuto costruttivo o una manipolazione interessata". Da qui la domanda sul ruolo dei media: "quale contributo ha dato al bene comune il comunicare dei media?". Una domanda a cui Delpini non fornisce una risposta ma un rimando al suo discorso alla città dello scorso 4 dicembre. "Ho sottolineato in quel discorso intitolato 'Tocca a noi, tutti insieme' l'importanza di condividere una visione che vede l'umanità come vocazione alla fraternità, riconosce nella famiglia il principio generativo della società e perciò del lavoro, della politica, della cultura, della cura per la disabilità, e riconosce nell'educazione e nella solidarietà priorità irrinunciabili. Su questi temi e sul ruolo della comunicazione in questa alleanza spero che si dia presto l'occasione per confrontarsi".
14:08 – Presidio davanti a una scuola media di Milano
Cominciano anche alle scuole medie in Lombardia le proteste per la didattica a distanza, che, da ieri quando la regione entrata in zona rossa, riguarda anche la seconda e terza media. Questa mattina il comitato 'A scuola' (che aveva vinto il ricorso contro l'ordinanza sulla dad della Lombardia) ha organizzato un presidio davanti alla Locatelli-Oriani di Milano, appendendo scritte come 'La scuola non ha colore'. "A scuola è qui a dare il suo appoggio alla nuova onda di proteste che a questo punto inizia a interessare anche le scuole medie" spiega il comitato sulla propria pagina Facebook.
9:04 - Notte al liceo per studenti Parini
Accampati in aula magna con i sacchi a pelo, sono una decina gli studenti e le studentesse del liceo classico Parini di Milano che questa notte hanno passato la notte a scuola, occupata ieri mattina, e che lasceranno questo pomeriggio dopo essersi riuniti in assemblea. Insieme a loro, ha dormito a scuola anche il preside, nel suo ufficio. I ragazzi - racconta uno di loro al telefono con l'ANSA - hanno gestito l'occupazione mettendo la sicurezza a livello sanitario al primo posto: alcuni studenti hanno fatto il tampone rapido il giorno prima, altri l'hanno fatto direttamente ieri nell'istituto grazie a un medico, amico di un genitore, che si è offerto di aiutarli. Lo stesso era successo alcuni giorni fa durante l'occupazione del liceo Severi-Correnti, dove i ragazzi si erano sottoposti a tampone per occupare l'istituto in sicurezza anche durante la notte.
"Il nostro obiettivo principale - affermano gli studenti del Parini - era quello di portare alla luce dell'opinione pubblica la nostra linea di pensiero, che prova a uscire dallo sterile dibattito Si Dad e No Dad. Non chiediamo infatti di tornare a scuola subito, ma chiediamo che il modello di scuola venga cambiato attraverso investimenti strutturali, economici e politici e che ciò porti come naturale conseguenza un rientro in sicurezza e in presenza". Per far capire quanto sia necessario tornare sui banchi, gli studenti citano uno studio Ipsos per Save The Children, secondo il quale il 46% dei ragazzi e delle ragazze ha trovato lo scorso anno come sprecato; il 65% è convinto di pagare le incapacità degli adulti di gestire la pandemia; l'85% ha compreso quanto sia importante relazionarsi con altre persone; il 28% ha avuto almeno un compagno che ha smesso di frequentare le lezioni in DaD. "Sono dati, questi, evidentemente spaventosi - sottolineano i ragazzi -. Non possiamo accettare, inoltre, che un diritto costituzionale venga negato per così tanti mesi senza che le istituzioni prendano reali provvedimenti per garantirlo. Diritto allo studio e diritto alla salute non possono essere messi in contraddizione fra loro: non si può rischiare la propria salute nell'andare a scuola". Ecco perché, prima di occupare, gli studenti hanno stilato un protocollo sanitario e si sono sottoposti a tampone per poter passare anche la notte in sicurezza.
8:54 - Sala: "Vaccini in base al Pil? Mi cadono le braccia"
"Ci sono mattine in cui ti possono cadere le braccia: il tuo Paese in preda a una crisi politica difficile da decifrare e nel momento sbagliato, la tua Regione che chiede l'assegnazione dei vaccini in base al Pil". Lo ha scritto sulla sua pagina Instagram il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "Ma ora mangio pane e olio, bevo caffè e poi tornerò a lavorare e a cercare di essere un politico e un uomo giusto", ha concluso Sala che ha postato una sua foto mentre fa colazione.
7:05 - In provincia di Milano 256 casi: 177 in città
Con 16.338 tamponi effettuati (di cui 13.966 molecolari e 2.372 antigenici), sono 1.189 i nuovi casi in Lombardia con il tasso di positività in crescita al 7,2%. Continuano a diminuire i ricoverati sia nelle terapie intensive sia negli altri reparti. I decessi sono 45 per un totale complessivo di 26.282 morti in regione dall'inizio della pandemia. I guariti/dimessi sono 3.722. Per quanto riguarda le province sono 319 i nuovi casi a Varese, 256 nella provincia di Milano di cui 117 in città, 186 a Brescia, 155 a Como.