Il dottor Danio Cereda, responsabile regionale della struttura di malattie infettive, vaccinazioni e performance di prevenzione della Direzione generale Welfare, ha spiegato ai microfoni di Sky TG24 che i primi vaccini disponibili in regione saranno quelli “prodotti dalla ditta Pfizer e saranno rivolti a operatori sanitari del comparto pubblico, privato, delle Rsa e agli ospiti delle Rsa”
“I primi vaccini che saranno disponibili in regione Lombardia, come da indicazione del Ministero della Salute, saranno i vaccini prodotti dalla ditta Pfizer e saranno rivolti direttamente agli operatori sanitari del comparto pubblico, delle Rsa, del comparto privato e agli ospiti delle Rsa. Siamo tra le 250mila e le 280mila dosi richieste”. Lo dichiara ai microfoni di Sky TG24 il dottor Danio Cereda, responsabile regionale della struttura di malattie infettive, vaccinazioni e performance di prevenzione della Direzione generale Welfare, a proposito dei vaccini per il Covid (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA E A MILANO). Cereda aggiunge che le prime dosi saranno distribuite “indicativamente verso la fine di gennaio, quindi la terza o quarta settimana del mese”.
“Già 18 Asst con ultra congelatori, gara per altri 90”
Sulla questione dei frigo per conservare il vaccino, Cereda spiega: “A oggi già 18 delle Asst, quindi degli ospedali pubblici lombardi, sono dotati di ultra congelatori - che vanno quindi a meno 70 gradi - in grado di stoccare un numero elevato di dosi di vaccino”. Ha poi aggiunto: “È già stata attivata una gara per acquisire altri 90 congelatori, in modo che tutte le Asst lombarde siano in grado di stoccare quantità adeguate di vaccino e aspettiamo innanzitutto le indicazioni ufficiali delle Maps, quali saranno i vaccini disponibili e poi gli accordi che il Ministero della Salute e il governo tutto darà alle regioni”.
Gli hub per il vaccino
Sulla questione degli hub per poter effettuare il vaccino (considerando che il piano del governo ne prevede uno ogni 30 mila abitanti), Cereda dichiara: “Le Ats lombarde sono già in grado di identificare dei posti dove far accedere in maniera massiva le persone. Esempi pratici sono la fabbrica del vapore a Milano o l'ospedale di Baggio. Oppure si è in grado anche di costruire - come avvenuto per esempio per i tamponi - degli spazi ad hoc dedicati con dei tendoni o altre strutture di questo tipo. Di fatto, però, l'organizzazione dovrà essere calibrata in relazione alla tipologia del vaccino. Per esempio, questo primo vaccino abbiamo visto che necessita di un importante investimento per quello che riguarda il mantenimento della catena del freddo, quindi necessità di avere un ultra congelatore e quindi c’è la necessità di spostare il vaccino dall'ultra congelatore a dei frigoriferi per poi essere diluito e somministrato. Tutti questi passaggi determinano quindi anche le modalità organizzative e i luoghi dove deve essere fatto”.