Gli investigatori sono intervenuti nei laboratori della Clinica San Giorgio che processava e custodiva i test molecolari effettuati da altri medici sul personale della squadra. Si tratta di nuovo elemento dell'inchiesta che il 23 novembre scorso ha visto l'acquisizione di alcuni documenti presso due cliniche e una perquisizione a carico del medico Cristiano Fusi
Un migliaio di tamponi fatti ai giocatori del Monza Calcio sono stati acquisiti e sequestrati dai carabinieri dei Nas questa mattina. I militari sono intervenuti nei laboratori della Clinica San Giorgio, con sedi a Lodi e Pavia, che processava e custodiva i test molecolari, effettuati da altri medici sul personale e i giocatori della squadra da inizio campionato. Si tratta di nuovo elemento dell'inchiesta, condotta dai pm Alessandra Cerreti e Silvia Bonardi della Dda di Milano, che il 23 novembre scorso ha visto l'acquisizione di alcuni documenti presso due cliniche e una perquisizione a carico del medico Cristiano Fusi, in passato medico della Nazionale italiana magistrati e consulente del Milan. Lo specialista in medicina dello sport risulta indagato per esercizio abusivo della professione medica. La procura farà analizzare di nuovo i test da un consulente. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA - MAPPE E GRAFICI DEI CONTAGI)
Le indagini sui tamponi alla squadra
Gli investigatori hanno posto i sigilli alle celle frigorifere in cui sono conservati i tamponi, a -80 gradi, nei Laboratori Analisi Mediche San Giorgio di Lodi e Pavia a cui il club si era rivolto per lo screening. Gli inquirenti puntano, tra l'altro, ad approfondire la correttezza delle procedure e l'attendibilità dei responsi. Lo screening è stato effettuato da tre medici, consulenti esterni del club, tra cui Cristiano Fusi, al momento unico indagato.
All'attenzione dei magistrati anche la All Service Srl, società che, secondo le indagini, forniva i tamponi al medico e alla squadra. A svolgere le prime indagini sono stati i militari del gruppo investigativo specializzato in criminalità organizzata della guardia di finanza milanese (Gico), che si erano recati agli Istituti Zucchi di Monza e alla Madonnina a Milano, dove Fusi effettuava le visite. Oggetto di perquisizioni, invece, lo studio privato del fisiatra, luogo dove svolgeva attività da libero professionista. L'indagine punta a verificare chi materialmente eseguiva i tamponi alla squadra, per capire se ne avesse i titoli e quindi a capire se lo svolgimento dello screening fosse regolare. È anche da chiarire quale fosse il legame di Fusi col team calcistico, il cui patron è Silvio Berlusconi, e se la sua posizione fosse quella di un consulente esterno, o se non ci fosse, in realtà, alcun collegamento formale. Il fatto che l'indagine sia in mano alla Direzione distrettuale antimafia lascia pensare che si inquadri nell'insieme di attività investigative che intendono osservare le eventuali infiltrazioni della criminalità organizzata nella gestione dell'emergenza Covid, anche a livello sanitario.