Milano, vigilante travolge e uccide motociclista poi si toglie la vita

Lombardia
Un'immagine dell'incidente (Fotogramma)

È avvenuto verso le 4 della scorsa notte all'incrocio tra piazza Emilia e viale Piceno. La guardia giurata, Flavio La Manna, dopo essersi resa conto della gravità delle condizioni del 65enne investito, Aristide Dentice, si è sparata con la pistola d'ordinanza 

Una guardia giurata di 26 anni, Flavio La Manna, si è tolta la vita dopo aver travolto e ucciso un motociclista, Aristide Dentice di 65 anni. È avvenuto verso le 4 della scorsa notte all'incrocio tra piazza Emilia e viale Piceno a Milano. Secondo la ricostruzione del 118, la guardia giurata, dopo essersi resa conto della gravità delle condizioni dell'uomo investito, si è sparata con la pistola d'ordinanza. Entrambi sono morti poco dopo l'arrivo in ospedale.

La ricostruzione

Il 26enne, secondo quanto emerso, è passato con il rosso a un semaforo di piazza Emilia e ha travolto il motociclista. Il giovane è sceso per verificare come stava il ferito e, quando ha capito che era in condizioni disperate, è risalito a bordo della sua auto, ha preso il cellulare e ha chiamato l'istituto di vigilanza privata per cui lavorava, la Axitea, urlando al centralinista di mandare subito soccorsi. Poi ha preso la Glock d'ordinanza e si è sparato alla testa. Il bossolo è finito tra i binari del tram. Quando i carabinieri del Radiomobile sono arrivati, il ragazzo respirava ancora. I paramedici del 118 hanno provato a rianimarlo ma alle 5.10 il suo cuore si è fermato.

Il ricordo sui social

La Manna è descritto come un giovane preciso e appassionato del proprio lavoro. Tra i primi post che compaiono sul suo profilo Facebook c'è un lungo testo dedicato proprio alla categoria: "Non siamo poliziotti, eppure lavoriamo spesso nelle stesse postazioni dove lavorano le forze dell'ordine. Non siamo militari, eppure siamo tenuti a portare una divisa e osservarne con diligenza la cura. Non siamo personale di Stato, eppure siamo tenuti a prestare un giuramento dinanzi lo Stato. Non siamo Pubblici Ufficiali, eppure siamo tenuti a far rispettare la legge, oltre che osservarla. Non possiamo arrestare né identificare nessun soggetto, eppure siamo tenuti a prevenire e reprimere atti criminali. Siamo la categoria professionale meno pagata d'Europa, a noi viene chiesto di garantire l'ordine e la sicurezza completamente, talvolta di rischiare la vita e perderla, per 1.080 euro al mese". 

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