Gallarate, aggredisce il sacrestano perché di colore: arrestato 50enne

Lombardia

Lo scorso 17 agosto l’arrestato aveva già aggredito il santese originario del Burundi ricevendo un ammonimento dalla questura 

Per la seconda volta ha aggredito il sacrestano della parrocchia di Gallarate, in provincia di Varese, perché di colore: per questo L. L. M., cinquant’anni, è stato arrestato questa mattina dai carabinieri. E’ accusato di atti persecutori e lesioni aggravate dalla discriminazione razziale. L’episodio precedente risale allo scorso agosto.

L'aggressione

L’aggressione ha avuto luogo stamattina. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il 50enne ha atteso fuori dall'oratorio cittadino Deodatus Nduwimana, originario del Burundi da vent’anni in Italia, e al suo arrivo lo ha apostrofato con insulti e minacce, tra cui "Negro di m… torna al tuo paese". Poi gli si è avventato contro con pugni e calci. Subito dopo l’aggressore è scappato all'interno del Municipio, dove una pattuglia di carabinieri lo ha arrestato. Soccorso e trasportato in ospedale, Nduwimana è stato dimesso con ematomi ed ecchimosi giudicate guaribili in pochi giorni.

Il precedente

Lo scorso 17 agosto l’uomo aveva aggredito il sacrestano originario del Burundi ricevendo un primo ammonimento dalla questura. A quanto emerso in passato il 50enne sarebbe stato ripreso più volte dal sacrestano in chiesa, per aver toccato o tentato di spostare suppellettili e arredi "per scherzo".

Il sacrestano: "Ora ho paura"

"Per me dal 17 Agosto Piazza libertà è la piazza della paura, sto ancora cercando di curarmi per la precedente aggressione, sono sicuro di non meritarlo come non lo merita la città", le parole di Deodatus Nduwimana. E ancora: "Cerco di tirare avanti anche grazie alla vicinanza di Gallarate, quella vera che non insulta e non fa male al prossimo perché non ha lo stesso colore della pelle o altro", ha aggiunto.
"Mi auguro che si trovi una soluzione affinché ogni persona che passeggia a Gallarate possa camminare senza aver paura che qualcuno gli faccia del male", ha concluso Ndwimana.

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