Falsa onlus per badanti in nero nel Nord Italia, quattro arrestati

Lombardia
Foto di archivio (Agenzia Fotogramma)

Le donne reclutate dovevano pagare fino a 700 euro per entrare nel circuito dell'associazione fasulla e fino a 3 mila euro per le pratiche relative ai documenti per rimanere in Italia

Tramite un sito web e una falsa associazione no profit denominata 'Badante Brava' reclutavano aspiranti badanti da Russia, Bielorussia o Ucraina che poi facevano lavorare in nero in Lombardia e Piemonte. Due donne sono state arrestate dalla guardia di finanza di Varese, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, insieme ad altri sette collaboratori, di cui cinque ai domiciliari, per associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento dell'immigrazione clandestina e del lavoro nero. L'associazione fasulla sedi a Milano, Varese e Torino. Secondo le indagini, nel periodo tra ottobre e dicembre 2018, avrebbe fatto lavorare come badanti oltre 50 donne, tutte irregolari in Italia. In carcere, oltre alle due donne, è finito anche un informatico che gestiva il sito e un collaboratore incaricato di riscuotere il denaro.

L'inchiesta

Le badanti reclutate dovevano pagare fino a 700 euro per entrare nel circuito della falsa onlus e fino a 3 mila euro per le pratiche relative ai documenti per rimanere in Italia. In attesa dei pagamenti le due donne arrestate sequestravano tutti i passaporti fino a quando non incassavano tutti i soldi, poi sistemavano le badanti in alloggi in condizioni degradanti al prezzo di 8 euro al giorno. Attraverso le sedi in appartamenti di Milano, Torino e Varese, le due titolari avevano clienti in tutte e tre le province.

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