Commerciante ucciso a Milano, altro Riesame: figlia resta libera

Lombardia
Foto di archivio (ANSA)
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La Cassazione ha annullato l'ordinanza del Tribunale del Riesame di custodia cautelare in carcere per Simona Pozzi, accusata di essere la mandante dell’omicidio del padre Maurizio Pozzi 

La Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Milano di custodia cautelare in carcere per Simona Pozzi, accusata dalla procura milanese di essere la mandante dell'omicidio del padre Maurizio Pozzi, e ha rinviato ad un nuovo giudizio dello stesso Riesame. La donna, 45 anni, difesa dal legale Franco Silva, resta, dunque, libera. Il commerciante, 69 anni, fu ucciso nel suo appartamento in via Gian Rinaldo Carli, a Milano, il 5 febbraio 2016.

Ordinanza impugnata in Cassazione

A fine luglio scorso i pm Alberto Nobili e Antonia Pavan si erano visti accogliere dal Riesame il ricorso contro il 'no' del gip all'arresto della donna e i giudici avevano stabilito, quindi, che la figlia del commerciante dovesse andare in carcere. La difesa, però, ha impugnato l'ordinanza in Cassazione e stamani è arrivata la decisione. Serve, ha stabilito la Suprema Corte, una nuova valutazione da parte del Riesame sulla base degli elementi che la Cassazione indicherà nelle motivazioni, quando saranno depositate.

Le indagini

Le indagini dei pm, in particolare, avevano messo in luce che la donna avrebbe "dilapidato" in pochi anni circa 800 mila euro del patrimonio familiare, che lei aveva le chiavi della casa in cui è stato trovato il corpo del padre e soprattutto che avrebbe già tentato di ucciderlo in passato. Questi elementi probatori erano stati riconosciuti come validi dal Riesame. La 45enne, che ha continuato a gestire il negozio di scarpe del padre nel quartiere Affori, è accusata, infatti, anche di aver già dato mandato, nel 2013, ad un altro uomo, arrestato, di ammazzare il padre. I pm hanno avanzato di recente allo stesso gip Franco Cantù Rajnoldi la richiesta di arresto per questa imputazione, ma anche in questo caso è stata bocciata e si attende la fissazione dell'udienza al Riesame, dopo il ricorso della Procura.

Difesa: "Solo quadro indiziario"

La difesa, che si è detta molto soddisfatta per la decisione di oggi della Cassazione, ha sempre sostenuto che gli inquirenti e gli investigatori della Squadra mobile di Milano hanno portato per sostenere l'arresto della donna solo un quadro indiziario, ma che non c'è alcuna prova che lei abbia commissionato l'omicidio del padre, che venne trovato morto con otto ferite alla testa.

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