De Cataldo: "Graham Greene? Un viaggiatore in grado di cacciarsi in terribili guai"

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Filippo Maria Battaglia

La casa editrice Sellerio sta riportando in libreria alcune delle principali opere del grande autore inglese. "Nel suo mondo non esistono soltanto le tenebre e la luce -  dice lo scrittore italiano durante 'Incipit' la rubrica di libri di Sky TG24 -  è tutto avvolto in quel crepuscolo nel quale le esistenze si colorano di sfumature"

Per parlare di Graham Greene si può partire da una citazione, questa: “Ciò che ci attrae è l’orlo pericoloso delle cose”. Ora, raccontare uno dei più prolifici scrittori del Novecento iniziando con una citazione altrui fa un certo effetto, è vero. Ma il verso del poeta Robert Browning, come ricorda Giancarlo De Cataldo durante 'Incipit', la rubrica di libri di Sky TG24, ha il merito di restituire al meglio il senso che aveva della scrittura il grande autore inglese.

"Il punto d’incontro dell'opera di Greene è quella linea intermedia che separa il cielo dall’abisso, laddove si annidano esistenze che non sono mai tutte in bianco e nero", dice De Cataldo, che firma l'introduzione alla nuova edizione di una delle opere più note di Greene, "Una psitola in vendita", da poco riportata in libreria da Sellerio. 

 

"È lì che si cela il riscatto e più spesso la perdizione - nota l'autore di 'Romanzo criminale' - ed è sempre lì che si annida la sua grande cifra stilistica e, per dirla proprio con Greene,  'il fattore umano'. Nel suo mondo non esistono soltanto le tenebre e la luce: è tutto avvolto in quel crepuscolo nel quale le vite si colorano di sfumature. È un uomo di sospensioni, Greene, e anche quando racconta delle storie tremende lo fa sempre fermandosi un attimo prima dell’orrore e anche un attimo prima dello splendore".

"Un viaggiatore in cerca di guai"

Da qualche anno i principali romanzi dello scrittore inglese sono in corso di pubblicazione per Sellerio. A quelle edizioni si è ora affiancata, sempre nel catalogo Sellerio, il racconto della sua avventurosa biografia scritta da Richard Greene e intitolata "Roulette russa".  

"Greene - ricorda De Cataldo - è stato un viaggiatore indefesso in grado di cacciarsi  in guai terribili. E la sua folgorante definizione sull'intelligence inglese in cui del resto lui stesso ha militato ('la migliore agenzia di viaggi del globo'), è stato un modo ironico per rivendicare un'appartenenza al servizio segreto inteso innanzitutto come servizio per la patria ma stemperato da uno sguardo critico che gli ha peraltro procurato anche l’accusa di essere comunista".

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Tra bugie e curiosità

Ma Greene - assicura il magistrato - è anche "un grande bugiardo, e come tutti gli scrittori un mentitore di professione. Quasi ogni scrittore, del resto, si appropria delle vite altrui e, quando le restituisce, ci mette molto del proprio, spesso raccontandoselo in modo anche incomprensibile. Greene, ad esempio, ha sempre sostenuto di aver iniziato a scrivere questi romanzi quasi come un espediente per non dover più lavorare come giornalista; in realtà, come sappiamo, ne sono nati degli autentici capolavori, grazie anche a un'enorme curiosità nei confronti degli esseri umani. È questo ciò che lo rende inafferrabile ed è qui che risiede la sua grande modernità".

 

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