Edera rampicante in vaso o da terra: coltivazione e cura passo per passo

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Pianta rampicante per eccellenza, l’edera può essere coltivata sia in vaso che a terra, per rendere più elegante e raffinato i balconi o le facciate delle abitazioni

Tra le rampicanti più popolari e conosciute, l’edera è spesso utilizzata come pianta ornamentale per abbellire muri e balconi, ma anche come prezioso arredo all’interno di piccoli vasi. In natura, esistono molteplici varietà di edera, tra cui le classiche a foglia verde, oppure le meno comuni edere ricche di sfumature color crema, bianche o gialle. In tutti i casi, l’edera rampicante è resistente e molto facile da coltivare, oltre ad essere versatile è adatta a più soluzioni volte a rendere armoniose zone esterne del giardino. Rivoluzionare esteticamente un comune gazebo grazie all’edera rampicante sarà un gioco da ragazzi.

Le caratteristiche

L’edera rampicante fa parte della famiglia delle Apiaceae ed è una pianta sempreverde, rustica e molto resistente. Dal suo fusto partono radici aeree che possono aderire perfettamente a differenti superfici. Questa pianta cresce in maniera spontanea su rocce, muri, case, terreni e tronchi ed è adatta a sopravvivere anche in ambienti ostili, con condizioni climatiche avverse. I suoi fiori hanno una caratteristica colorazione giallo opaco, mentre le sue bacche possono essere viola o nere.

La coltivazione

Coltivare l’edera rampicante è davvero semplice, poiché questa pianta si adatta a quasi tutte le situazioni, i luoghi e i climi. In estate, la temperatura ideale si aggira tra i 15 e i 18 gradi, mentre in inverno è preferibile che non scenda oltre i 7°. L’edera rampicante preferisce zone soleggiate, ma cresce bene anche se posizionata in luoghi ombreggiati. Prestate sempre attenzione alle gelate, mal sopportate da questa pianta che potrebbe appassire e morire. 

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L’annaffiatura

Come pianta rustica, l’edera non ha bisogno di grandi cure. Il terriccio in cui viene coltivata, però, deve essere sempre umido in primavera e in estate, mentre durante l’inverno dovrà essere asciugato prima di procedere con un’annaffiatura successiva. L’ideale è riuscire a vaporizzare dell’acqua sulle foglie e lavare il fogliame una volta al mese, senza creare ristagni all’interno del suo contenitore.

Il rinvaso e la concimazione

L’edera deve essere rinvasata ogni due anni, sempre in primavera. Il nuovo vaso dovrà essere più grande rispetto al precedente e il terreno dovrà risultare ben drenato, umido e fertile, possibilmente mescolato con sabbia.

Per quanto riguarda la concimazione, l’edera richiede l’aggiunta in acqua di un fertilizzante liquido in primavera e in estate, ogni 15 giorni circa, mentre le concimazioni potranno essere sospese in autunno e in inverno. Il concime perfetto è costituito da potassio, fosforo, ferro, azoto, rame, zinco, boro, molibdeno e manganese.

La potatura

Come pianta rampicante, l’edera cresce molto rapidamente e, proprio per questo, richiede frequenti potatute, per evitare che si trasformi in un’infestante. Il periodo migliore per tagliare i rami in esubero è l’inverno, ma è opportuno sfoltire il fogliame anche all’inizio della primavera, per darle un aspetto più ordinato e armonico.

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