
Imperdibili, 15 cose da vedere a Bologna in un giorno per il Bologna Jazz Festival
Imperdibili è la nuova rubrica di Sky Tg24 che racconta le mete da non perdere e i segreti da scoprire in ogni luogo. La seconda tappa è alla scoperta delle bellezze della città di Bologna, con i suoi portici, i canali e le numerose chiese. Che si abbiano a disposizione poche ore o un paio di giorni, ecco i 15 luoghi da non perdere che raccontano la storia del capoluogo emiliano.

Piazza Maggiore è il cuore della città e per questo nostro viaggio in un giorno alla scoperta di Bologna, non possiamo non partire da qui. Risale al 1200, quando il Comune, per realizzarla, iniziò ad acquisire case e terreni, ma il nome attuale fu usato solo a partire dal 1945, dopo la cacciata degli austriaci. Oggi la piazza custodisce alcuni degli edifici storici più significativi della città: la Basilica di San Petronio, il Palazzo dei Notai, il Palazzo d’Accursio, il Palazzo dei Banchi e il Palazzo del Podestà.

Risale al 1564, invece, la Piazza del Nettuno, che prende il nome dalla statua realizzata a ridosso di quegli anni dallo scultore fiammingo Jean de Boulogne, noto come Giambologna, insieme a Tommaso Laureti, conosciuto anche come Il Siciliano. La statua, realizzata in bronzo e marmo simboleggia il potere papale: il Papa domina il mondo, così come Nettuno le acque.

Simbolo di Bologna sono i suoi portici, nominati patrimonio dell’Unesco e nati nell’Alto Medioevo come prolungamento degli edifici privati. Sono lunghi quasi 62 km, dei quali 40 attraversano il centro storico. Il più alto della città raggiunge quasi 10 metri e si trova in via Altabella, il più largo è in strada Maggiore. In via Senzanome, invece, ha sede il portico più stretto, con i suoi 95 cm di larghezza.

Si tratta di una chiesa sconsacrata, dalla facciata incompleta e con i mattoni a vista, ma che al suo interno, a navata unica, nasconde un cuore barocco. Fatta erigere a partire dal 1623 dai Gesuiti, oggi la chiesa di Santa Lucia, restaurata nel 1988, è utilizzata come aula magna dall’Università di Bologna. Al suo interno è conservata una Madonna col bambino, realizzata dallo scultore Giuseppe Mazza.

A guardare dall’alto Piazza Maggiore è la Torre Accursi, nota anche come Torre dell’Orologio. L’imponente meccanismo, tra i più grandi in Italia con il suo diametro di oltre 6 metri, fu posizionato sulla facciata nel 1444. La meridiana aveva inizialmente il compito di scandire le ore diurne. Solo qualche anno dopo, dal 1451, iniziò a segnare anche quelle notturne.

La chiesa più grande di tutta Bologna, nonché settima più grande del mondo, è la Basilica di San Petronio, dedicata al patrono e ottavo vescovo della città. La prima pietra fu posata a fine Trecento, ma il progetto iniziale non fu mai portato a termine, tanto è vero che il rivestimento marmoreo della facciata, cominciato solo nel 1538, non venne mai completato. La Basilica ospita, tra l’altro, la meridiana più lunga al mondo.

Altro simbolo della città sono le due torri medievali degli Asinelli e Garisenda. La prima, alta oltre 97 metri, fu fatta costruire nel decennio tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia da cui prende il nome. Più piccola per dimensioni, la torre Garisenda è alta 47 metri e ha una forte pendenza dovuta al cedimento del terreno. Per questa caratteristica, Dante la inserì nel XXXI libro dell’Inferno: "Qual pare a riguardar la Carisenda sotto l’chinato, quando un nuvol vada sovr’essa sì, ched ella incontro penda: tal parve Anteo a me".

Tra i palazzi più significativi di Bologna, non possiamo non citare l’Archiginnasio, sede dell’antica università e oggi casa della Biblioteca comunale. A volerne la sua costruzione, tra il 1562 e il 1563, fu il Cardinale Borromeo, su progetto dell’architetto Antonio Morandi.

All’interno dell’Archiginnasio, da non perdere è il Teatro Anatomico, la sala dalla forma simile a quella di un anfiteatro, progettata nel 1637 dall’architetto bolognese Antonio Paolucci, e destinata alle lezioni anatomiche. La sala, tutta in legno di abete, è decorata con due ordini di statue raffiguranti 12 celebri medici, tra cui Ippocrate, e 20 tra i più celebri anatomisti dello Studio bolognese.

Bologna è anche i suoi canali: il Navile, il Reno, il Savena, il Cavaticcio e il canale delle Moline. Questo reticolo artificiale fu creato per apportare alla città sostentamento idrico e commerciale. La celebre finestra in foto si trova in via Piella e regala uno bellissimo scorcio proprio sul canale delle Moline.

Il Parco della Montagnola è il più antico giardino della città. L’aspetto attuale risale ai primi anni dell’Ottocento, quando venne ridisegnato da G.B. Marinetti che si ispirò ai giardini alla francese su espresso desiderio di Napoleone. Di epoca napoleonica sono, tra l’altro, alcuni dei platani monumentali piantati nel giardino di sei ettari. In foto la bellissima scalinata di accesso alla Montagnola.

Non un solo edificio, ma ben sette compongono il complesso di Santo Stefano, e tutti risalenti a epoche diverse: delll’VIII secolo, ad esempio, è la chiesa di San Giovanni Battista, al V secolo risale quella del Santo Sepolcro, al IV secolo la Chiesa dei protomartiri San Vitale e Sant’Agricola. Secondo quanto si tramanda, a ideare la basilica, su un preesistente tempio dedicato al culto di Iside, fu San Petronio che avrebbe voluto realizzare una copia del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Il Santuario della Beata Vergine di San Luca è un’altra delle bellezze che regala la città di Bologna. Situato sul Colle della Guardia, è collegato alla città da una strada che confluisce in quello che è il porticato più lungo del mondo, con le sue 600 arcate.

Costruita nel XIII secolo, la Porta San Donato fu posta a presidio della strada per le valli d’Argenta e Ferrara. Nel 1354 fu aggiunto un ponte levatoio e poi meno di un secolo dopo fu chiusa e murata per motivi di sicurezza. Tra il 1952 e il 1959 venne abbattuto un metro circa di mura, dopo che se ne era richiesta la demolizione almeno parziale per agevolare la circolazione.

Tra una visita e l’altra, chi visita Bologna non può non apprezzarne le prelibatezze culinarie: tortellini, tagliatelle al ragù, lasagne e poi ancora passatelli e mortadella sono solo alcuni dei piatti tipici che possono essere apprezzati sul posto.
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