Australia, 40 anni fa la restituzione di Uluru al popolo Anangu
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Introduzione
Quarant’anni fa il cuore sacro dell’Australia tornava ai suoi Custodi Tradizionali. Il 26 ottobre 1985 il Governo di Canberra restituiva agli Anangu i titoli di proprietà dell'Uluṟu–Kata Tjuta National Park. Un gesto che non rappresentò solo un atto giuridico, ma stabilì un profondo riconoscimento culturale e spirituale del legame con la terra, della proprietà tradizionale e del diritto degli aborigeni di custodire e condividere il proprio patrimonio. Fu l’inizio di una nuova era per il turismo aborigeno e un punto di svolta per la tutela del patrimonio culturale e la gestione del territorio in Australia. A quattro decenni di distanza, il turismo aborigeno – esperienziale, autentico e guidato dalle comunità – è uno dei settori in più rapida crescita a livello mondiale con un valore stimato di 67 miliardi di dollari statunitensi entro il 2034. Un’economia costruita sull’incontro diretto con le comunità, dove guide indigene raccontano ai visitatori le proprie storie, i miti della Creazione, i saperi botanici e le regole antiche che legano le persone al territorio. Un esempio di turismo, dunque, non come consumo di luoghi ma come dialogo fra mondi.
Quello che devi sapere
La cultura della Terra
La restituzione del 1985 segnò la nascita di un nuovo modo di intendere il turismo: non più semplice visita, ma esperienza di conoscenza, narrazione e rispetto. Uluru divenne il simbolo di una convivenza possibile fra due visioni del mondo – quella occidentale e quella aborigena – fondate entrambe sulla cura della Terra. Da allora, il parco è gestito congiuntamente da Parks Australia e dagli stessi Custodi Tradizionali in un modello che unisce la legge e la cultura aborigena alla scienza della conservazione. I visitatori possono partecipare al tour SEIT Patji, organizzato da SEIT Outback Australia, per esplorare le terre ancestrali oltre la roccia sacra, guidati dagli Anangu. Un’esperienza che permette di ascoltare le storie della Creazione (Tjukurpa), scoprire tecniche di sopravvivenza nel bush e comprendere il profondo significato della restituzione che ha cambiato per sempre il rapporto con questa terra.
Ridisegnare la mappa culturale dell'Australia
Dal 1985 molte altre restituzioni hanno ridisegnato la mappa culturale dell’Australia.
- Nel 1987, il Budj Bim Cultural Landscape nel Victoria fu restituito al popolo Gunditjmara, diventando patrimonio mondiale UNESCO nel 2019 per il suo antico sistema di acquacoltura in pietra, tra i più antichi del pianeta. Ulteriori diritti di gestione sono stati riconosciuti nel 2008 attraverso un accordo di Native Title, e oggi il territorio è amministrato congiuntamente dalla Gunditj Mirring Traditional Owners Aboriginal Corporation e da Parks Victoria. I visitatori del Budj Bim Cultural Landscape possono camminare tra antiche trappole in pietra per anguille e zone umide tutelate dall’UNESCO, accompagnati dai Custodi Tradizionali che condividono il profondo sapere legato all’innovazione, all’ingegneria e alla resilienza culturale del loro popolo.
- Nel 1989 al popolo Jawoyn è stata riconosciuta la proprietà della Nitmiluk Gorge, dando vita a uno dei primi modelli di gestione congiunta aborigena nel Northern Territory. Oggi Nitmiluk Tours è interamente di proprietà e gestione della comunità Jawoyn, e offre crociere lungo la gola, escursioni in canoa, incontri culturali e tour in elicottero. Esperienze che uniscono antiche tradizioni e ospitalità contemporanea, rafforzando la comunità attraverso lo sviluppo economico e la tutela del patrimonio culturale.
- Nel 2021, la Daintree Rainforest nel Queensland – la foresta tropicale più antica del mondo – è stata restituita ai Kuku Yalanji. Attraverso Walkabout Cultural Adventures, i visitatori vengono accompagnati dai Custodi Tradizionali Kuku Yalanji lungo sentieri tra foreste lussureggianti e coste spettacolari, scoprendo piante medicinali, totem, cibi del bush e i profondi legami spirituali che uniscono le persone alla terra.
- Nel 2022, l’accordo tra la Wilinggin Aboriginal Corporation e il governo del Western Australia ha riconsegnato oltre 165.000 ettari di terra incontaminata nel Kimberley ai Wanjina Wungurr Wilinggin, dove il turismo è diventato occasione di rinascita e condivisione culturale. Parte di queste terre è stata trasformata da concessione pastorale a proprietà libera, poi riaffidata in gestione per finalità turistiche. Oggi i visitatori possono camminare accanto ai Custodi Tradizionali nell’esperienza Injiid Marlabu Calls Us, durante la quale le guide Wilinggin condividono le storie del Dreamtime, i saperi legati alla natura e riflessioni sul potere rigenerante di questa terra antica.
Il collettivo Discover Aboriginal Experiences
A collegare molte di queste esperienze è il collettivo Discover Aboriginal Experiences, parte del programma Signature Experiences of Australia di Tourism Australia. La rete riunisce operatori aborigeni riconosciuti per autenticità e qualità, che offrono esperienze immersive: dall’esplorazione di gallerie di arte rupestre nascoste alla raccolta di prelibatezze autoctone, dal stand-up paddle su fiumi dal grande significato culturale al pernottamento in lodge immersi nella natura incontaminata. Ogni esperienza unisce autenticità culturale e coinvolgimento. Ogni membro di questa raccolta è riconosciuto come leader nel turismo aborigeno, rappresentando le culture locali con integrità e autenticità.